Una mamma: “Al De Lellis mi hanno detto che non c’era nulla di rotto. Portato a Roma, mio figlio di 3 anni ha una frattura alla clavicola”

(r.l.) Una mamma reatina si è rivolta a RietiLife e alla rubrica Io Reporter per segnalare un episodio che nei giorni scorsi ha riguardato suo figlio di tre anni. “Mio figlio di 3 anni mentre svolgeva a scuola un’attività alla lim (lavagna interattiva multimediale, ndr), camminando è inciampato ed è caduto. Le maestre hanno subito messo ghiaccio all’orecchio ma lui poi ha riferito forte dolore alla spalla e siamo andati al pronto soccorso” racconta la donna, riferendosi al De Lellis e allegando alla segnalazione tutta la documentazione ospedaliera.

“L’ortopedico – dice ancora la donna a RietiLife – dopo una visita eseguita senza effettuare alcuna lastra, ha riferito che non c’era nulla di rotto ed è stato dimesso con diagnosi di contusione”. Dal referto inviato a RietiLife c’è infatti la sola consulenza ortopedica, senza esame radiografico. Va precisato che la visita al De Lellis porta la data del 26 settembre 2023: ammissione alle 13.56, chiusura della pratica alle 15.37. Sempre secondo il referto de De Lellis, è stata chiesta una rivalutazione per il 29 settembre con la possibilità di “rivalutazione anticipata al variare o persistere della sintomatologia” e cinque giorni di prognosi

“Il bambino – aggiunge la mamma – ha continuato a lamentarsi e piangere tutta la notte e siamo andati al Pronto soccorso del Bambin Gesù di Roma, dove è stato riferito subito da esame obiettivo che si trattava di clavicola fratturata. Hanno effettuato una lastra e la diagnosi è stata trauma composto alla clavicola. Dovrà tenere un tutore un mese”. Effettivamente al Bambin Gesù (ammissione il 27 settembre alle 15.58, chiusura pratica alle 19.05 dello stesso giorno), oltre alla visita generale e alla consulenza ortopedica è stata eseguita una radiografia in due proiezioni della clavicola sinistra con “frattura completa composta del terzo medio scapolare”.
Un episodio che la famiglia ha voluto rendere pubblico, trattandosi soprattutto di un piccolo paziente del quale si sarebbe voluto sapere subito la diagnosi.
Foto: RietiLife ©
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