Riceviamo e pubblichiamo la nota di Snals a firma di Luciano Isceri
Il 13 settembre si è svolto un incontro preliminare con l’assessorato alla scuola della regione Lazio sul tema – dimensionamento scolastico a.s. 2024/2025. Problematica questa più volte sollevata nei mesi scorsi e per la quale avevamo chiesto di avviare uno studio di verifica sull’impatto che avrebbe avuto la nostra rete scolastica provinciale alla luce del provvedimento contenuto in legge di bilancio 2023 n. 197/2022 e del successivo decreto del MIM e MEF, che definisce il parametro compreso tra 900 e 1000 alunni, attraverso il quale si stabilisce il numero delle autonomie scolastiche e, conseguentemente il numero dei Dirigenti scolastici assegnati a ciascuna regione.
Nell’incontro l’assessore alla scuola della regione ha comunicato alle OO.SS che, per il prossimo anno scolastico si perderanno nel Lazio 37 presidenze e complessivamente nel triennio (24/25-25/26-26/27), ben 53. Risultato: 37 Dirigenti scolastici in meno e altrettanti DSGA, nonché posti di personale docente e ATA non quantificabili al momento ma certamente in numero significativo. Il criterio matematico previsto dalla normativa e ribadito dall’assessorato ridurrà gli organici del personale dirigente e dei DSGA, del personale docente e ATA, attraverso la limitazione delle autonomie scolastiche con aggregazioni di istituti che saranno caratterizzati da un’eccessiva popolazione studentesca frammentata in scuole in numerosi plessi, dispersi sul territorio provinciale.
Sarà quindi l’offerta formativa a risentire della politica di “dimagrimento” che impone la legge e sarà ancora più evidente nelle province come la nostra prevalentemente montuose.
Si parla tanto di rafforzare le zone interne mentre, in realtà, il rischio è quello di dover privare moltissimi comuni (e non solo quelli piccolissimi) del presidio scolastico, vero ultimo baluardo della presenza della scuola statale, soprattutto in considerazione dei preoccupanti dati in aumento sulla dispersione scolastica.
Il ministro Valditara, da parte sua tenta di gettare acqua sul fuoco affermando che il servizio scolastico trarrà dei benefici da questa operazione di dimensionamento. Le scriventi OO.SS. hanno chiesto di non dare applicazione al decreto, così come già accaduto in alcune regioni, anche a seguito del mancato accordo in sede di Conferenza Unificata che denota evidenti segnali di difficoltà che incontrano i governi locali nell’applicazione della norma anche in vista della tornata elettorale europea della prossima primavera. Mentre le OO.SS. regionali attendono di avere una proposta sulle linee guida, quelle provinciali continuano a richiedere la convocazione della Conferenza provinciale sul dimensionamento mai convocata dal rinnovo delle cariche dell’Ente in una provincia dove sono 10 gli istituti attualmente privi di DS titolare ed altrettanti sottodimensionati con le nuove norme. Provincia se ci sei batti un colpo!
Foto: RietiLife ©