(di Martina Grillotti) RietiLife aveva già anticipato che i lavori all’ex Seminario stavano per concludersi, e così è stato visto che nella serata di lunedì 11 settembre la Mensa di Santa Chiara ha servito i primi pasti caldi nella nuova sede di via Terenzio Varrone. Una sede finalmente definitiva che fa seguito alla promessa di Caritas e Comune di trovare una sistemazione idonea ad un’attività benefica tanto importante come quella della Mensa di Santa Chiara che negli ultimi anni ha dovuto subire diversi traslochi e peripezie: dalla sede storica al Mako, al Micioccoli, la polemica, il rischio chiusura, i pasti preparati a Fonte Colombo e distribuiti a via San Francesco ma ora finalmente la luce.
Una sede ristrutturata con nuovissime cucine, ampi spazi e tutta la riservatezza che si cerca per consumare in piena tranquillità un pasto caldo. C’è davvero tutto ma soprattutto c’è una speranza ritrovata, quella di poter vedere sorridere anche chi si trova più in difficoltà. Quello dell’ex Seminario poi, è un progetto ambizioso perché oltre alla Mensa dovrebbe nascere una vera e propria area ristoro per i più deboli e bisognosi con tanto di docce calde e un posto in cui ripararsi dal freddo, oltre ad ospitare – a breve – tutti gli uffici della Caritas Diocesana. Per tutto questo si era battuta in passato la presidente della Mensa di Santa Chiara, Stefania Marinetti che ha RietiLife ha detto: “Lo stupore e in parte la sorpresa di vedere dei locali così belli e finalmente a regime non sono descrivibili. Ma soprattutto la felicità di avere finalmente un luogo sicuro dopo 7 anni di peripezie. Illumina il cuore vedere gli occhi pieni di gioia di chi è entrato a consumare un pasto caldo ieri sera: ‘Abbiamo finalmente una dignità’ mi ha detto un ragazzo e io per loro mi sono battuta, per tutto questo”.
Una trentina, forse qualcosa di più, le persone che hanno usufruito del servizio nella prima serata, e numeri identici anche nella seconda. Intanto è stata fermata la spesa a domicilio per Rieti e dintorni “Ci attiviamo solo per i bisognosi che sono più distanti – ha spiegato Marinetti – e che non possono usufruire del servizio mensa, gli altri, quelli che possono raggiungerci, verranno qui”. La sua voce trasuda felicità ad ogni sillaba, un “Ce l’abbiamo fatta, finalmente” prima di correre a preparare pasti e sala per continuare a donare un sorriso a chi ne ha più bisogno. Tutto riparte. Se possibile anche meglio di prima.
Foto: Stefania Marinetti ©