Sono 50 gli interventi per la tutela del territorio e la risorsa idrica nella nostra provincia. Parliamo di risorse che grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza saranno utilizzati per mettere in sicurezza strade, strutture, mura di cinta, che nel corso degli anni sono state esposte agli effetti dei cambiamenti climatici, al dissesto idrogeologico e numerose forme di inquinamento. E’ quanto emerge dall’approfondimento elaborato dalla Uil di Rieti e della Sabina romana.
“Più di trenta milioni di euro – dice Alberto Paolucci, Segretario generale del sindacato di viale Matteucci – di cui sei già utilizzati per mettere in campo azioni strategiche per proteggere la natura e la biodiversità della nostra provincia”.
Per fondi concessi, spicca il finanziamento di un milione di euro per mitigare il dissesto idrogeologico nel Comune di Poggio Nativo. Nel piccolo borgo di Labbro 900mila euro saranno destinati per il consolidamento delle storiche mura. A Colli sul Velino invece 998mila euro saranno utilizzati per mettere in sicurezza l’area abitata e il Canale di Santa Susanna, così come a Casaprota con 993mila euro si interverrà per mettere al sicuro Via Roma. A Cofigni sono previsti interventi per la strada comunale Madonna di Loreto e per il consolidamento del cimitero di Lugnola. Con 343mila euro Pescorocchiano vedrà finalmente sistemata la scarpata di accesso al centro abitato. Sotto la lente d’ingrandimento anche i dissesti idrogeologici delle frazioni del capoluogo Reatino come Castelfranco e Cupaello, Lugnano e Lisciano, Sant’Elia e San Giovanni reatino, nonché la sistemazione del Fosso del Cantaro, che insieme avranno a disposizione oltre 4 milioni di euro. Ci sono altre opere ammesse a finanziamento come la sistemazione di strade di Ascrea, Leonessa, Contigliano, Collegiove. Oppure la rimozione della pericolosità del movimento franoso in località Santa Lucia a Fiamignano. Per esigenze di sintesi non le elenchiamo tutte.
“Sono interventi definiti come medie opere – spiega il Segretario Paolucci – ma non per questo meno strategiche e utili per tutelare le attività produttive, la salute e la sicurezza delle persone, l’agricoltura e anche il turismo, riducendo il rischio idrogeologico, che sia nella nostra provincia così come in altre aree del Paese è aumentato”.
“Per esigenze di sintesi – conclude l’esponente sindacale – non elenchiamo tutte le opere finanziate, ma le monitoreremo una per una, seguendo l’avanzamento e la conclusione dei lavori, perché sarebbe un errore grossolano non utilizzare fino all’ultimo centesimo le risorse europee. Sotto questo aspetto ci auguriamo che le voci di tagli apportati dal Governo vengano smentite al più presto”.
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