Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice.
“Vorrei far presente che oggi pomeriggio (sabato, ndr), per circa 3 ore, sono stata al Pronto Soccorso di Rieti, nonostante l’affluenza, ho trovato alcune persone attente e premurose, tra personale medico e paramedico. Premetto che mio marito per tutto il tempo è rimasto fuori dalla struttura per evitare di dar fastidio, sicuro che con un messaggio avrei comunicato l’evolversi della situazione. Al momento di inviare l’esito della radiografia è entrata una coppia di vigilanti, uno dei quali in malo modo cercava di allontanare dalla stanza accettazione malati, i parenti. Si è rivolto a me dicendo che non avrei dovuto usare il telefonino perché avrei creato problemi. Mi sono alterata spiegando, che poi non avrei dovuto, che stavo semplicemente aggiornando mio marito sullo stato della situazione e, non giocando, in quanto da 3 ore ero lì sola. Un po’ di umanità in certe situazioni, avere una divisa non significa credersi chissà chi.
Foto: RietiLife ©