Si svolgono questa mattina a Roma, nella chiesa di Santa Marcella in piazza Nicoloso da Recco (zona Piramide) i funerali di Roberto De Masi, per lunghi anni colonna della squadra di calcio della nostra città nel ruolo di difensore centrale. Ingaggiato dalle S.C. Rieti per il campionato 1969-70, conosciuto per lo stile e la bravura ha militato sotto la guida di alcuni degli allenatori più significativi guadagnandone sempre la fiducia.
Il maggior successo l’ottenne al termine del Campionato 1973-74 quando la squadra amaranto celeste ottenne la promozione alla categoria superiore sotto la guida dell’allenatore Roberto Melchiorri.
“Roberto De Masi – racconta Nunzio Rucci, giocatore e successivamente presidente del Rieti – si faceva apprezzare non solo per la bravura in campo, ma per la capacità di essere amico di tutti. Io e mia moglie Gloria, unitamente a molti altri ex giocatori, tra cui, ad esempio Luigi Santoboni, lo siamo stati anche e forse soprattutto fuori dal campo. Posso dire di essere stato suo amico dal giorno che ci siamo conosciuti fino ad oggi così che abbiamo anche potuto vedere con quanto coraggio ha combattuto il male, che ha sconfitto per lunghi anni, prima di cedere. Non lo dimenticheremo mai”.
“Ho sempre apprezzato Roberto De Masi come calciatore e come uomo – dice l’ex sindaco di Rieti Paolo Tigli, anche lui per anni calciatore del Rieti – soprattutto per la correttezza in campo. Nel suo ruolo di stopper spesso noi attaccanti trovavamo gente che faceva male e invece credo che De Masi non abbia avuto mai un’ammonizione”.
Roberto De Masi è stato sposato con la signora Lucia Cerratti ed ha avuto due figli, Silvia e Marco.
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