Foto: Gianluca VANNICELLI ©
(di Martina Grillotti – da RietiLife Free Press) Un progetto ambizioso e che darebbe finalmente nuovo lustro ad una zona che per troppi e troppi anni è stata considerata “solo” la periferia del centro storico: stiamo parlando della zona del Foro Boario e in particolare dell’ex Mattatoio Comunale che si prepara a diventare una Casa della Cultura Parco della Musica (Leggi qui come sarà).
Il progetto, approvato e finanziato dalla Giunta, su proposta dell’assessore ai lavori pubblici Claudia Chiarinelli, fa parte del programma Parco Circolare Diffuso di cui si era già iniziato a parlare durante l’amministrazione Petrangeli (che puntava a realizzare tutto entro il 2020), poi portato avanti con la Giunta Cicchetti, e che ora sembra essere arrivato ad un nuovo traguardo. Con la delibera di ieri è stato approvato anche il primo stralcio funzionale dei lavori pari a 6,8 milioni di euro. Il progetto presentato alla Giunta è stato redatto da una società reatina: RTP Integra – Archam – Vespier Achitects – Studio Techné.
Saranno proprio i professionisti che lo hanno pensato, insieme al sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e all’assessore Claudia Chiarinelli, a chiarire tutti i dettagli di quella che sarà un’opera culturale fondamentale per Rieti, in una conferenza che si terrà il prossimo 27 luglio. Ci sarà dunque da attendere per capire anche i tempi tecnici per realizzare i lavori, quel che è certo è che – quando si parla di una rigenerazione urbana di questo tipo – si parla anche di una maggiore sicurezza nell’intera area, che certo male non fa, soprattutto se l’area in questione è quella proprio a ridosso del centro storico. Con una Casa della Cultura si potrebbe chiudere un cerchio iniziato dalla Cittadella dello Sport e che vedrebbe riqualificata l’intera zona di viale Matteucci, troppo spesso lasciata indietro. Idealmente – in questo modo – dalla scuola si va al Guidobaldi, da sempre riunione di giovani e sportivi, per poi incontrarsi al Parco dello Sport e passeggiando arrivare sino ad un centro culturale che si profila, almeno nell’immaginario, il luogo perfetto per far crescere le generazioni future e dar loro l’impronta di una città al passo con i tempi in cui c’è tutto e tutto ha un suo posto.