Comparto di specialità assegnato per legge alla competenza dell’Arma dei Carabinieri è la tutela del lavoro. In provincia di Rieti opera, sulla tematica, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, sito nel Capoluogo di provincia, in Via Fundania s.n.c. Torre “A”, negli uffici dell’Ispettorato del lavoro di Terni e Rieti, dal cui Dirigente dipende funzionalmente. Gerarchicamente, invece, il N.I.L. di Rieti è posto alle dipendenze del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma e ha un territorio di competenza che, oltre ai 73 comuni della Provincia di Rieti, si estende anche a 24 comuni della Città Metropolitana di Roma.
Comandato dal settembre 2009 dal Luogotenente Alessandro Conte, coadiuvato da un Vice Brigadiere e da un Carabiniere Scelto, opera in piena sinergia con i reparti territoriali e la specialità forestale, con il prioritario scopo di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e, più in generale, tutelare il lavoratore. Le origini del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro risalgono al lontano 1926, quasi cento anni fa, quando si concretizzò l’intendimento dell’Arma di assicurare, attraverso la professionalità di militari appositamente destinati, la vigilanza nel delicato comparto della legislazione sociale. Il N.I.L. annovera, tra i suoi eterogenei compiti, la vigilanza sull’applicazione delle normative in materia di:
- diritti civili e sociali, tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale ovunque sia prestata qualsivoglia attività lavorativa;
- salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- occupazione delle “categorie protette”, sulla tutela del lavoro degli adolescenti e in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità.
Soltanto con riferimento all’ultimo quinquennio, quindi a far data dal 1 gennaio 2019, i Carabinieri del N.I.L. di Rieti, unitamente ai Comandi Stazione territorialmente competenti e alla specialità forestale, in stretto coordinamento con il personale dell’Ispettorato del lavoro di Terni e Rieti, hanno:
- controllato complessivamente 1.258 aziende, riscontrando irregolarità in 638 di esse;
- trovato ben 285 lavoratori in nero;
- contestato 2.094 illeciti amministrativi in materia di lavoro ed emesso verbali per violazioni amministrative (in misura ridotta) pari a 8.954.317,62 euro;
- effettuato 81 sospensioni di attività imprenditoriali per lavoro irregolare (in nero) o per gravi violazioni in materia di sicurezza;
- deferito all’Autorità Giudiziaria 488 persone, con un arresto per caporalato (art. 603 bis c.p.); 226 di esse sono state denunciate in stato di libertà per aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo pari a 592.243,00, scongiurando, così, un danno all’Erario stimato in 4.814.130,00 euro;
- emesso 236 prescrizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con ammende contestate per complessivi 336,25 euro;
- contestato 98 illeciti amministrativi per mancato rispetto dei protocolli anti-contagio Covid-19;
- effettuato recuperi per omessi versamenti contributivi Inps e assicurativi Inail pari ad euro 2.940.567,00.
Numeri, questi, che aiutano, sia pure solo parzialmente, a rendere la misura dell’impegno repressivo sviluppato nel settore della legislazione sociale.
Ben più difficile è tradurre in numeri, invece, lo sforzo che, ogni giorno, viene profuso per la prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro.
Basti pensare all’inestimabile attività effettuata sui cantieri della ricostruzione post sisma, con il duplice scopo di assicurare la tutela dei lavoratori e prevenire ogni eventuale infiltrazione criminale, ai controlli ai cantieri stradali, o al contributo essenziale fornito nelle campagne di controllo in atto alle residenze per anziani non autosufficienti e alle imprese di allevamento, oppure al preziosissimo contributo fornito alla formazione della cultura della legalità e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ultima sfida, in ordine di tempo, è quella offerta dal protocollo d’intesa per la prevenzione di ogni forma di illegalità nell’utilizzo dei fondi del PNRR, destinati alla crescita economica della Regione, sottoscritto il 20 ottobre u.s., in Prefettura a Roma, dal Comandante della Legione Carabinieri “Lazio”, in forza del quale l’Arma, proprio grazie alla capillare presenza sul territorio provinciale e alla sinergia con il N.I.L. e gli altri comparti di specialità, è chiamata a fornire un apporto essenziale nelle fasi di affidamento e esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, costituendo, altresì, il più forte deterrente alle possibili aggressioni, sul territorio, delle mafie e della criminalità organizzata.
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