Continua la querelle sull’assunzione di personale nello staff del sindaco per quel che concerne la comunicazione. A un attacco del consigliere Bizzoca (leggi), aveva risposto l’assessore Sebastiani (leggi). Oggi la controreplica di T’Immagini, sempre con Bizzoca.
“Sebastiani – si legge in una nota – non lo sa ma ci dà ragione: che c’entrano gli scudieri social del Sindaco col PNRR?. L’Assessore al Bilancio, Andrea Sebastiani, per “garantire la corretta informazione dei cittadini”, in una nota bolla come “improvvide tesi” i dubbi sollevati qualche giorno fa in sede di Commissione circa la regolarità dell’assunzione dei quattro collaboratori di Sinibaldi. E va bene. Di farmi garante di una corretta informazione dei cittadini, ora, tocca a me. Rispetto alle sue dichiarazioni, vale la pena di procedere per ordine: 1. COSFEL, l’ente chiamato in causa prima dell’effettiva assunzione dei quattro collaboratori, ne valuta la compatibilità finanziaria, non la legittimità giuridica;
2. Riguardo alla possibilità concessa dal DL 13/2023 di mantenere in servizio personale assunto ai sensi dell’art. 90, l’assessore Sebastiani forse non si è reso conto ma ci dà ragione: tale disposizione è per agevolare il raggiungimento degli obiettivi del PNRR. In che modo un fotografo e una serie di addetti all’immagine social del primo cittadino sono funzionali all’attuazione dei progetti finanziati con le risorse del PNRR? Quale l’utilità, ai fini degli investimenti del Pnrr, delle foto profilo e dei post su facebook o su Instagram che ritraggono il Sindaco nei saluti di rito o alle sagre paesane? È piuttosto pretestuoso affermare che ben 500 mila euro spesi in fotografia e Digital PR, completamente al servizio del sindaco, possano trovare giustificazione nella realizzazione degli obiettivi della Misura 1.4.1 “esperienze del cittadino nei servizi pubblici”, per altro già finanziato per 280.932 di euro; 3. Sebastiani parla di interrogazioni in cui pare fossi primo firmatario (ovviamente falso) riguardanti le vicende degli art. 90: falso anche questo perché l’interpellanza era sull’ormai arcinota determina di assunzione per l’ufficio stampa, e piuttosto che i miei “confusi balbettìi” avrebbe dovuto notare il silenzio del sindaco, che si è “nascosto” dietro l’autorità della Segretaria Generale, facendole rispondere da un punto di vista amministrativo e non politico. PS. Per la cronaca, la Segretaria Generale ci ha dato ragione sull’illegittimità di quell’atto, assicurando che a breve sarebbe stato revocato. Tutta questa triste telenovela non è altro che la foglia di fico dietro alla quale la Giunta sta tentando di celare l’imbarazzo di aver speso mezzo milione di euro per trasferire il comitato elettorale all’interno del Comune di Rieti, malgrado la condizione di predissesto dell’Ente e per effetto della quale i cittadini si troveranno ancora costretti a pagare le imposte al massimo, sopportando anche il peso dei lussi del primo cittadino”.
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