(ch.di.) È morto l’ex Premier e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Aveva 86 anni e da un po’ di tempo curava una leucemia. A Rieti il fotoreporter e direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti, realizzò uno dei più famosi scatti del Cavaliere, quello che lo vedeva dietro le sbarre. Era il 2007 e Berlusconi sosteneva la campagna elettorale di Giuseppe Emili per il Comune di Rieti. Nel visitare la città, si fermò in vescovado e dietro alle sbarre pronunciò le parole “Così mi vorrebbero i comunisti“, sottolineando quello che allora riempiva le cronache, il conflitto d’interessi e le tante battaglie legali che hanno segnato la sua carriera politica e professionale. Sotto, il racconto di Emiliano Grillotti tratto da pagina 11 del libro “Attimi di Storia“, in cui attraverso centinaia di scatti si ripercorre la carriera del fotoreporter reatino, inclusa la “gag” a Rieti. Quello scatto, oltre che finire sulle prime pagine nazionali e internazionali, venne anche apprezzata dall’entourage del Cav, che raggiunse il suo “obiettivo” comunicativo.
II Premier dietro le sbarre: “Ho arrestato il Cavaliere”
Gente in ogni angolo del centro storico, misure di sicurezza imponenti e, come spesso capitava in queste occasioni, io guardato a vista dai poliziotti reatini che conoscono la mia poca ubbidienza. Il mio obiettivo? Come sempre, fare qualcosa di diverso. Quel giorno, però, non era proprio facilissimo. Un giorno particolare: la visita a Rieti di Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio in città per sostenere la campagna elettorale di Giuseppe Emili, Il mio “bersaglio” era proprio il Cavaliere. Però quel giorno ero più concentrato del solito e ho seguito metro dopo metro e istante dopo istante ogni sguardo o gesto del Premier che ad un certo punto decise di avvicinarsi alle grate dei cancelli del Vescovado Feci una corsa e mi precipitai dalla parte opposta. Avevo la visuale perfetta e lui, parlando con le persone che avevo accanto, urlò sorridente: “Come state? Tutto bene? Ecco come mi vorrebbero i comunisti, dietro alle sbarre”. Capii ovviamente che lo stavo fotografando e mi guardò simulando il gesto di stare in galera. Scattai tante di quelle foto che la mia Nikon mi disse “Basta!”. Cosa ne uscì da quello scatto che fece il giro del mondo? Una collaborazione con l’agenzia Ansa che mantengo tutt’ora e probabilmente la mia foto più conosciuta.
Foto (archivio 2007): Emiliano GRILLOTTI ©