Gli studenti del Savoia “non abbandonano” i luoghi della memoria cittadina

Nei giorni scorsi si è concluso un progetto che ha coinvolto 120 studenti del Savoia, dal titolo Io non ti abbandono… caratterizzato dalla lettura ad alta voce del libro Il tesoro della pergamena di Funambolo Edizioni e da numerose attività, diverse per ogni corso di studi. Approfondimenti storico-artistici, la realizzazione di un erbario, l’individuazione di leggende e curiosità relative alle piante officinali, laboratori di scrittura creativa, analisi critica del testo ed anche una proposta per il prosieguo della storia.

La Dirigente Scolastica del Savoia, Raffaella Giovannetti, è intervenuta all’incontro conclusivo del progetto sottolineando l’importanza, per le giovani generazioni, della conoscenza del passato locale al fine di accrescere la maturazione personale e le competenze umane, storiche, etiche e sociali. Presenti all’incontro, l’autrice del libro Il tesoro della pergamena e referente del progetto, Maria Ludovica Faraglia e l’illustratrice Lucia Ricciardi. “Questo progetto innanzitutto ha voluto sollecitare l’attenzione dei ragazzi su un bene presente sul territorio locale che per molto tempo ha versato in condizioni di degrado, rendendolo oggetto di analisi storica, culturale, artistica: il complesso ospedaliero” dice la prof.ssa Faraglia, “ha cercato, inoltre, di creare un forte legame tra educazione, formazione e società civile, essendo finalizzato a promuovere atteggiamenti di non abbandono dei luoghi identitari di un’intera comunità.” A tal proposito, il Savoia ha ospitato il Gruppo FAI Rieti in due incontri nei quali sono state riportate le iniziative e le attività realizzate dal gruppo nel nostro territorio ed è stato sottolineato quanto sia fondamentale il contributo dei giovani studenti, in qualità di Apprendisti Ciceroni, durante le Giornate FAI. Il progetto, infine, ha anche rappresentato un’occasione educativa per ridurre disagio, disaffezione e disistima, valorizzando lo studente artefice di una sua personale rielaborazione dei valori veicolati sia dal testo che dalle relative attività svolte. Una di queste ha riguardato l’incontro con l’Associazione dei collezionisti S. Fabi di Rieti sul tema della filatelia e delle monete antiche, in particolare, del territorio reatino e sabino. Si è voluto evidenziare come il collezionismo sia conoscenza e salvaguardia di oggetti antichi, che devono perciò essere tramandati e salvati dalla dispersione e dall’ abbandono.

Il progetto interdisciplinare relativo all’insegnamento dell’educazione civica a scuola, ha coinvolto le classi del biennio del Savoia e le docenti di lettere, Battista Anna, Ferraro Maria Rosaria, Luzzi Anna Chiara; i docenti di religione, Criscuolo Anna, Angelucci Alessio, Mazzeo Annalisa e Stamerra Alessandro; la docente di Tecniche della rappresentazione grafica Grillo Stefania e la docente di Geografia Beretta Floriana ed, infine, i docenti di sostegno alle classi Signoretti Tiziana, Scaletta Rita, Troiani Rosella e Aleandri Stefania, i quali hanno contribuito alla buona riuscita delle attività svolte durante l’anno. In realtà il libro Il tesoro della pergamena ha offerto non solo la possibilità di attuare svariati laboratori didattici, ma anche di visitare i luoghi descritti nel testo o collegati alla storia come la Saletta dei Ricordi nell’Eremo di San Gregorio, che ricorda il terribile incidente aereo del 1955 avvenuto in località Costa dei cavalli, nel Comune di Cantalice, nel quale morirono 29 persone.

Alla fine della giornata conclusiva del progetto, uno degli studenti, è intervenuto con queste parole: “Grazie all’autrice per l’opportunità offerta e grazie per la sensibilità artistica e le illustrazioni di Ricciardi che sono così accurate e suggestive. Ci avete fatto scoprire luoghi sconosciuti che, gradualmente, insieme ai protagonisti della storia, abbiamo iniziato ad amare. Abbiamo visitato questi luoghi e così ormai sono entrati nei nostri cuori ed ora finalmente tutti noi possiamo dire: Noi non vi abbandoniamo!” Speriamo davvero che le nuove generazioni comprendano l’importanza della memoria e del “custodire” che significa soprattutto proteggere, tutelare, conservare ciò che fa parte della nostra identità collettiva.

Foto: RietiLife ©

 

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