(di Martina Grillotti – da RietiLife Free Press) Non si estingue la lunga scia di microcriminalità legata al Reatino: parliamo in particolare di truffe e furti, ma a mettere sull’attenti la popolazione è anche il fitto giro di droga (in parte smantellato anche grazie all’operazione Free Bridge sul Velino) a cui si assiste ogni giorno, in città come fuori. Decine e decine le segnalazioni di lettori che denunciano a RietiLife la situazione di scarsa sicurezza, ormai in ogni ambiente cittadino e provinciale: dal pieno centro del Capoluogo fino ad arrivare ai comuni più piccoli della provincia reatina. Che Rieti non fosse più una città in cui ci si possa sentire al sicuro RietiLife lo aveva già evidenziato nelle scorse settimane, lasciando proprio alle parole dei lettori il compito di dare un giudizio al territorio, quello che però allarma maggiormente sono i sempre più frequenti ed innovativi metodi di truffa messi in atto dai malviventi.
L’ultimo caso di truffa, ai danni di una 70enne di Poggio Mirteto, per i due “furbetti” non è decisamente andato a buon fine: nel pomeriggio di giovedì, infatti, i Carabinieri li hanno arrestati. Facciamo un passo indietro per capire cosa sia accaduto: la donna ha ricevuto una telefonata da una persona che si è spacciata per il nipote e, assecondando le richieste dell’interlocutore, ha consegnato a un postino, presentatosi dopo pochi minuti nella sua abitazione, gioielli e denaro contante. La 70enne, che poco dopo si è resa conto che si trattasse di una truffa, ha allertato i Carabinieri. Gli uomini dell’Arma si sono dunque messi alla ricerca dei truffatori – un uomo e una donna – individuandoli poco dopo a bordo di una Fiat Panda (al cui interno avevano nascosto la refurtiva). L’uomo e la donna sono stati, pertanto, arrestati e trattenuti nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale di Rieti in attesa del processo per direttissima. Sono tuttora in corso le indagini per verificare se i due arrestati abbiano a che fare anche in altre truffe con analoghe modalità.
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