Le inondazioni dei giorni scorsi in Emilia Romagna confermano la necessità di attivare e rendere operativo al più presto il decreto legge sulla crisi idrica. Anche l’Alto Lazio ha bisogno, come tutto il resto del Paese, di un Piano delle acque irrigue che configuri una gestione integrata non solo dei grandi bacini idrici, ma anche dei laghi e dei fiumi. Piano nel quale i Consorzi di bonifica saranno chiamati ad una parte importante e di grande responsabilità. Per questi motivi, Confagricoltura Viterbo-Rieti chiede l’istituzione di un adeguato Fondo per sostenere gli investimenti delle aziende agricole in tecnologie che permettano di ottimizzare l’impiego dell’acqua, ma evidenzia anche la necessità di arrivare in tempi brevi ad una più rappresentativa, equilibrata ed efficiente gestione del Consorzio di bonifica dell’Etruria meridionale e della Sabina, nel cui consiglio di amministrazione siede un solo consigliere su sette in rappresentanza del viterbese. È inevitabile ripartire da nuove basi e da diverse considerazioni, evitando gli errori del passato, affinché si possa garantire oltre ad un razionale approvvigionamento irriguo per gli agricoltori, anche la difesa dei territori, interessati da sempre più frequenti e drammatiche avversità climatiche. Auspichiamo, infine, che il futuro commissario per l’emergenza idrica sia messo nelle condizioni di operare a stretto contatto con i territori, in modo da poter indirizzare le azioni più appropriate verso tutte le reali e diversificate esigenze locali. Lo scrive Confagricoltura.
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