Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore: “È veramente un periodo gramo per chi abita nella zona di Rieti che inizia dal ponte di ferro per andare verso il Macelletto e lungo la via Tancia, Piani di S.Elia, Piani di Poggio Fidoni e per questo deve percorrere giornalmente quel cospicuo tratto di strada. Ma chi fino ad oggi, da mesi ormai a questa parte, ne paga le maggiori conseguenze, è l’abitante di Case San Benedetto, che è una frazione dove si sono concentrate decine di interventi di scavo e ripristino per una lunga serie di installazioni di impianti di varia natura, ponti a traliccio per l’attraversamento del torrente Turano di utenze varie sul cui aspetto estetico lascio il giudizio a chi passa quotidianamente sul ponte che gli scorre parallelo. Cantieri aperti su tutta via Domenico Di Carlo, crivellata di di buche, avvallamenti, dossi che sono chiusi e riparati per modo di dire, dato che si riaprono continuamente con voragini profonde che costringono chi vi transita a degli slalom incredibili senza speranza di poter evitare tutto comunque”.
“Pericolosissimo per le bici e ancor di più per chi cammina a piedi, rende poco appetibile raggiungere l’imbocco di via Votone – aggiunge il lettore – per percorrere la ciclabile. Semafori per i lavori che sono stati chiusi e riaperti più di una volta negli stessi punti con tempi di transito incomprensibili. Tutto ciò con in più i cantieri stabili aperti per la creazione di svincoli/rotatorie che dovrebbero snellire si spera il traffico della zona. Via Pistignano transitata da una mole di traffico abnorme per le caratteristiche della strada, con centinaia di camion e mezzi di ogni genere che passano nel centro abitato a velocità spesso criminali. Si auspica che almeno a fine lavori la nuova viabilità sia suffragata da vie ciclabili, come previsto dai progetti, per avere un’alternativa ecologica e non pericolosa ai trasporti tradizionali. Nel frattempo da tutti gli attraversamenti e passaggi della linea fibra che ha raggiunto tutte le frazioni (compreso Castel San Benedetto) e i paesi nei dintorni, Case San Benedetto è rimasta esclusa e tuttora gli abitanti della frazione viaggiano con un Adsl lentissima nonostante i piani di estensione della fibra stilati su siti pubblici e propagandati dallo stesso Comune di Rieti designavano la copertura del servizio della zona già a due o tre anni fa”.
“Chi abita nel quartiere ha la netta impressione, confermata dai fatti, di essere un cittadino di Rieti (è parte del Comune) di serie B, perché ogni servizio arriva ed ogni manutenzione e cura arrivano (se arrivano!) solo quando nel resto della Città sono dati come acquisiti, anzi, strutturali. La breve distanza dalla Città esalta nell’abitante del quartiere la constatazione di abbandono e discriminazione per futili motivi cui i gestori dei servizi pubblici o privati si conformano senza sensi di colpa, dando per scontato che chi abita a poche centinaia di metri dal centro città abbia meno diritti solo per questa ragione poco valida. Potrei documentare (anche con immagini che al momento non ho) lo stato delle strade, dei canali di scolo, dei margini delle strade, dei tombini e delle infrastrutture in generale; persino il sentiero creato al margine della strada per il cammino di San Benedetto un paio d’anni fa è stato rifagocitato dalle erbacce e dall’incuria, quasi a simbolo dell’abbandono di una parte della periferia della città che avrebbe tutti i presupposti per essere un luogo accogliente con poca attenzione in più nella gestione. Mi scuso per la lungaggine, ma sintetizzando ulteriormente il senso di disagio degli abitanti della zona non emergerebbe a sufficienza” conclude.
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