“Perché è così difficile, se non impossibile, parlare in maniera pacifica del 25 Aprile? Un anniversario che dovrebbe essere patrimonio di tutti e non tirato per la giacchetta da chi vorrebbe farne patrimonio esclusivo, che è l’opposto di inclusivo e che impedisce di percepirlo e viverlo, finalmente, come la festa di chi ama la libertà, la festa di tutti gli italiani”: lo dice Yari Lupattelli (L’Italia dei Moderati).
“Ogni anno, un coro di voci provenienti da ogni parte politica si rincorrono prima, durante e dopo, spesso, troppo spesso, per sollevare e rinfocolare polemiche che ci condannano a rimanere un Paese che continua a guardarsi i piedi invece che avere l’orizzonte come punto di riferimento. Che non vuol dire dimenticare il passato e la storia, ma semplicemente non rimanerne imprigionati al punto tale da essere incapaci di vivere il presente e guardare al futuro senza scomodare ogni anno, retoricamente, fantasmi che ci siamo lasciati alle spalle da tempo. Divisioni che non viviamo a livello locale dove le ultime amministrazioni comunali hanno sempre avuto un atteggiamento non divisivo nei confronti di una giornata che commemora l’Italia finalmente liberata dal nazifascismo” conclude Lupattelli.
Foto: RietiLife ©