“Il Partito Democratico, da sempre attivissimo nei trasversalismi, oggi fa la lezioncina sulla coerenza. E allora entriamo nel vivo di questa parola e del suo significato”: è la replica di Alessio Angelucci all’attacco del pd di Rieti sul passaggio in maggioranza in Provincia (leggi).
“È coerente fingere di sostenere un candidato (Petrangeli), e remare contro lo stesso per tutta la campagna elettorale? È coerente sponsorizzare ed attuare un sistematico voto disgiunto per accaparrarsi la vittoria personale e non quella collettiva? È coerente dare incarichi dell’ultimo minuto, perché magari (ma è fantascienza sia chiaro) qualcuna non voleva più candidarsi proprio nelle liste PD? È coerente in 4 anni di amministrazione Calisse, non aver mai accolto un mio invito per trovare una quadra su come fare opposizione? Forse, coerentemente con il loro modo di agire, la quadra la trovarono direttamente con Calisse stesso. Non sono io ad essere cambiato, sono le condizioni e le priorità di una certa parte politica ad essere cambiate, dando importanza ormai solo a carriere personali ed una logica di squadrismo a tutti i costi” dice Angelucci.
“In tutti questi anni ho lottato nel rispetto di una battaglia popolare e di equità sociale, per una città migliore dove far crescere anche le mie figlie. Io sono rimasto lo stesso, aiutando chi cerca di cambiare qualcosa, o almeno ci sta provando, nel bene o nel male. Sono libero da compromessi e opportunismo perché vivo di lavoro, questi ruoli in politica non mi portano guadagno economico, cerco solo di impegnarmi per chi mi ha sostenuto. In una piccola città come la nostra destra e sinistra, fascisti e comunisti, non hanno senso da decenni, si lavora per migliorare un territorio con molte potenzialità ma da tempo trascurato. Renderò conto solo ai miei elettori (chissà se altri potranno un domani avere la stessa serenità, tra poltrone, consulenze e patti vari). La mia idea è sempre la stessa, stesse sono le battaglie e non consento a chi ha tradito la fiducia, a chi è sceso a patti con i poteri forti di farmi la lectio magistralis di etica politica. Parlano i numeri, parlano le sconfitte, parla il popolo!” conclude Angelucci.
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