Foto: RietiLife ©
(di Emiliano Grillotti, Christian Diociaiuti e Martina Grillotti) La casa del volo silenzioso ridotta – silenziosamente – nel degrado. Parliamo dell’aeroporto Giuseppe Ciuffelli di Rieti. Da sempre invidiato per le sue peculiarità, ora versa in condizioni discutibili. Il reportage che proponiamo vuole documentare la situazione attuale. Parliamo solo della parte civile, mentre a due passi gode di ottima salute quella militare, base del 16° nucleo elicotteri dei Carabinieri e Centro di Addestramento della Scuola Forestale Carabinieri. Vere eccellenze per la sicurezza dei reatini (e non solo), con cui stona il contorno.
Nella zona civile, recinzioni con buchi enormi, aerei vetusti posizionati in bella vista, camping nell’abbandono, rifiuti. Quello che è (o era) un fiore all’occhiello della città – con due piste in erba, una per aerei a motore e l’altra per gli alianti – ora è ridotto ad un campo abbandonato. Eppure di motivi per cui varrebbe la pena rimettere in sesto una struttura del genere ce ne sono eccome. Intanto per le gare di livello internazionale: ogni anno Rieti ospita la Coppa del Mediterraneo, che porta diversi volovelisti sui cieli di Rieti. Senza dimenticare che nel 1985 e nel 2008 nel cuore dell’Italia si è disputato il Mondiale di volo a vela.
E proprio in occasione degli eventi internazionali – per il Mondiale vennero fatti dei lavori di importo non trascurabile – ci si è resi conto di quanto il “popolo” del volo a vela e di chi fruisce del Ciuffelli sia poco aperto alla città, passando la maggior parte del tempo di permanenza a Rieti all’interno della struttura. È vero anche il contrario: che la città sia poco avvezza a includere il mondo del volo. Insomma, un vero ponte tra aeroporto e capoluogo. Ma far mancare servizi e di dignità alla struttura è un ulteriore impoverimento di quella che invece è una risorsa. Nel 2018 di idee per rimettere in piedi il Ciuffelli sembravano essercene, tanto che Enac sembrava pronta a stanziare 2 milioni di euro per far tornare la base reatina un punto di forza di carattere nazionale e diventare un modello internazionale di attrazione soprattutto per il volo a vela. Non solo: l’Aeronautica Militare aveva individuato nel Ciuffelli di Rieti il centro per far conseguire il brevetto di volo in aliante ai suoi allievi, nel percorso che li avrebbe portati su velivoli più complessi. Così, con una modernizzazione seria del Ciuffelli, Rieti avrebbe potuto tranquillamente ospitare di nuovo i campionati mondiali di volo e divenire un centro tecnico federale. Ma la pandemia ha cambiato tutto. E ha fatto dimenticare la ricchezza dell’aeroporto. Fino ad oggi. All’abbandono e a foto che non avremmo voluto vedere.
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