Tra i fenomeni criminali percepiti dalle imprese del terziario di mercato vi sono in ordine l’usura, l’abusivismo, la contraffazione, i furti e le rapine. In occasione della 10° giornata della “Legalità ci piace”, Confcommercio ha analizzato le conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. “I fenomeni illegali – dichiara il Presidente Tosti – alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Se consideriamo che in base alle stime di Confcommercio l’illegalità sottrae alle imprese regolari oltre il 27% del fatturato, possiamo ipotizzare il costo economico e sociale di tale fenomeno che causa la chiusura di imprese oneste e non permette a molte altre di crescere”.
Dall’analisi di Confcommercio risulta che per il 25% delle imprese del centro Italia è peggiorata la qualità della vita e il 67% riscontra fenomeni di degrado. Migliora invece la fiducia nelle Associazione di categoria, nelle istituzioni locali e nelle forze dell’ordine per contrastare i fenomeni illegali. Dall’analisi emerge chiaramente che per arginare l’illegalità è necessario coordinare gli attori coinvolti, istituzioni, forze dell’ordine ed associazioni così come sta facendo la Prefettura di Rieti per aumentare la sicurezza.
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