“Che la Camera di Commercio di Rieti, dopo la fusione con quella di Viterbo, fosse un organo inutile era cosa nota ai più, ma che addirittura entrasse in concorrenza con le stesse organizzazioni che la governano, non poteva essere auspicabile né immaginabile. Apprendiamo dalla stampa che Riccardo Guerci, già vice Presidente dell’Azienda Speciale Centro Italia, braccio operativo dell’ente camerale, ha rassegnato le proprie dimissioni per insanabili contrasti con il Presidente e per la scarsa democrazia con la quale vengono assunte iniziative e decisioni”: lo scrive Confartigianato.
“Come Confartigianato non ci sorprende questa decisione, anche perché Guerci, sia quando era membro di Giunta della Camera di Commercio sia a titolo personale, ha condiviso le battaglie della nostra Associazione per scongiurare la chiusura dell’Ente camerale e per eventualmente ricorrere nelle sedi opportune contro un accorpamento, quello con Viterbo, che di fatto avrebbe sancito la chiusura della sede reatina. Lo scorso 24 febbraio Confartigianato Imprese Rieti ha inviato una missiva al vice Presidente della Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, Leonardo Tosti, espressione del territorio reatino, per rappresentare un malessere diffuso rispetto alle ultime iniziative intraprese dall’Ente, tramite l’Azienda Speciale, in materia di formazione, rimarcando anche il fatto che ‘mai prima d’ora erano state organizzare attività in contrasto o in concorrenza con quelle messe in campo dalle associazioni o, peggio ancora, da aziende private’. Non stiamo qui a ripercorrere le vicende che hanno sancito la fine della Camera di Commercio di Rieti, che di fatto risale al Governo Renzi il quale, con la decisione di ridurre il numero delle Camere, condannava le realtà più piccole a un accorpamento forzato. Non era difficile immaginare la sorte di quella di Rieti, ridotta a una succursale di Viterbo, priva di ogni autonomia decisionale, con un personale demotivato e ridotto al lumicino. Confartigianato Imprese Rieti era e rimane orgogliosamente fuori da uno strumento che non ha più motivo di esistere e che purtroppo non è più la casa delle imprese e l’organo di autogoverno delle organizzazioni di rappresentanza, almeno di quelle reatine”: conclude Confartigianato.
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