(di Tania Belli – dal Corriere di Rieti) Molti la conoscono perché, ormai da decenni, rappresenta una figura caratteristica nelle strade reatine; figura, apparentemente fragile come fuscello, ma solida come una roccia, che, chiusa nella sua divisa dai colori della squadra del cuore, l’Inter, “a testa alta” percorre, dal lunedì al sabato, il suo itinerario nei vari uffici postali, dove si reca, rigorosamente a piedi, per svolgere la mansione di addetta alle pulizie; occupazione che assolve con la travolgente allegria, come se suonasse le note di uno spartito (gesto che, peraltro, non gli è estraneo, dati i suoi trascorsi di artista-artigiana-musicista), piuttosto che come fosse un peso.
Avete capito bene, Kenna Saez, questo il suo nome, ogni giorno va al lavoro, ovvero negli uffici postali reatini, a piedi, partendo dalla sua casa di Ornaro, in cui s’è trasferita nell’89, a 29 anni, scappando dai postumi della dittatura in Cile, Paese d’origine, ricongiungendosi al marito in Italia.
Dunque, per Kenna, alla presumibile fatica d’adempiere alle incombenze lavorative, s’unisce quella di spostarsi a piedi, macinando chilometri; circostanza che, a più di qualcuno potrebbe evocare sentimenti di tristezza o tenerezza; ciò, anche sapendo che Kenna si porta dietro un altro fardello ad appesantire i passi: la perdita del primogenito in un grave incidente; evento traumatico per cui è stata ricoverata in ospedale (diagnosi: depressione acuta), e si è poi separata dal marito, ritrovandosi sola a crescere gli altri 3 figli.
Eppure, come ha raccontato Kenna, “malgrado tutto, sono felice, perché i miei dolori mi hanno insegnato a capire molte cose, avvicinandomi al senso della vita e al prossimo, e il mio camminare non è sacrificio, ma medicina, una meditazione durante cui prego, combatto la sofferenza e godo del paesaggio sabino, che adoro; poi camminare m’ha fatto conoscere tanta gente; inoltre, discendo da una stirpe matriarcale, di donne tenaci, che tengono le redini, e fanno tutto ciò che fa un uomo”.
Dunque, il messaggio di Kenna alle donne per la giornata internazionale a loro dedicata è: “la forza di lottare, anche se ferite e sole, anche se donne e immigrate, battendosi con sorriso, speranza, rispetto e coraggio, credendo nell’unione e nella famiglia, senza mai smettere di camminare e permettere a nessuno di rovinare la giornata”.
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