Foto: Riccardo FABI ©
(di Christian Diociaiuti – da RietiLife Free Press) “Mia figlia prende il treno presto al mattino, ma spesso trova le porte chiuse. Alcune persone dormono dentro la stazione e trovano il modo per sbarrarle”. È la segnalazione più leggera che arriva dallo scalo ferroviario di Rieti. Da diversi giorni nella Redazione di RietiLife arrivano mail e telefonate che hanno per oggetto la stazione. Consumo e spaccio di droga a cielo aperto, scene quantomeno strane, il tutto condito da degrado imperante, tra siepi usate come bagni (quelli della stazione sono chiusi), siringhe lanciate nella migliore delle ipotesi sui sassi tra i binari, bottiglie di alcolici lasciate come emblema di bivacchi più o meno stanziali anche all’interno dello scalo.
Non serviva poi troppo fare un reportage con i nostri fotografi, bastano le parole dei lettori: “Un degrado ormai insostenibile – scrive Anna allegando diverse foto della stazione, ritratta quando ancora non è sorto il sole – sono costretta ad accompagnare, ogni mattina alle ore 6, mia figlia (seppur maggiorenne) fino al binario ed attendere l’arrivo del treno per L’Aquila. Il tutto scavalcando: corpi di poveri disgraziati che bivaccano in terra, rifiuti di pasti e porte e vetri rotti. Per non parlare dell’odore dovuto alle latrine a cielo aperto! C’è da avere paura seriamente”. E ancora: “Per recarmi al lavoro a Roma prendo il treno da Rieti – dice Manuel – i maniglioni antipatico delle porte sono stati smontati quasi tutti, oltre ai rifiuti lasciati in giro. Per raggiungere i binari sono stato costretto ad usare un passaggio esterno. Un utente non può neanche entrare e consultare il tabellone delle corse in questo stato, oltre al pericolo rappresentato da soggetti poco raccomandabili trovati sovente all’interno che fumano e bevono”, conclude chiedendo un intervento celere. Quello che vorrebbero tutti.
Il servizio di RietiLife
Foto: Rosati e Paolini ©