“Da più di 10 anni abbiamo lanciato l’allarme sul rischio per Rieti di perdere la risorsa naturale più significativa e vitale: il fiume Velino“: lo scrive l’associazione Postribù. “Oggi, alla vigilia delle elezioni regionali 2023, l’ora “X” è scattata con la pubblicazione sul sito del MITE (QUI) del Progetto definitivo di “Messa in sicurezza e ammodernamento del sistema idrico del Peschiera (Lazio)” – “Nuovo tronco superiore acquedotto del Peschiera – dalle Sorgenti alla Centrale di Salisano” presentato da Acea S.p.a” aggiunge Postribù
“Un progetto che, senza dichiararlo esplicitamente, consentirà la derivazione almeno di ulteriori 4.000 litri al secondo di acqua, che si andranno ad aggiungere ai circa 9.000 attualmente già captati dallo stesso Peschiera-Velino nonché ai circa 4.500 prelevati dalle sorgenti Le Capore prosciugando il fiume Farfa. Un progetto che, proprio in questi giorni di campagna elettorale, in molti fanno a gara ad intestarsi e nel promuoverlo, dal Sindaco di Roma Gualtieri al Ministro delle Infrastrutture Salvini tanto per citare gli ultimi rappresentanti istituzionali in ordine di tempo.
Ma perchè tanto entusiasmo per un opera che non ha alcun fondamento negli strumenti di pianificazione pubblica delle risorse idriche e viene proposta da una multinazionale che persegue interessi diversi da quelli della cittadinanza e degli Enti locali che la rappresentano? Analizzando i numeri dell’infrastruttura, non è difficile capire che l’interesse principale consiste nella sua <<costruzione>> (il costo è di 700.000.000 €), nella <<redditività del capitale>> investito nell’opera (300.000.000 € di parte pubblica e 400.000.000 € dalla tariffa) e nella <<concessione di gestione>> (500.000.000 di metri cubi d’acqua annui), come riferiva esplicitamente in un’intercettazione l’allora commissario straordinario per le emergenze idrogeologiche Prof. Guercio a Caltagirone, uno dei principali soci di Acea S.p.a. insieme a Suez SA (QUI). Basti pensare che, già oggi, buona parte della redditività di Acea S.p.a. (quasi 200.000.000 € di dividendi annui) deriva dalla gestione del servizio idrico dell’ATO2 Roma, e cioè dall’attuale acquedotto Peschiera-Le Capore. Dunque, come mai la Regione Lazio si è affrettata a rilasciare, senza Valutazione di Impatto Ambientale, una concessione così strategica ad una multiutility quotata in borsa già da 20 anni inspiegabilmente affidataria diretta del servizio idrico integrato dell’ATO2? E quale interesse hanno i Comuni e la Provincia di Rieti a consentire che Acea S.p.a. realizzi un’opera sul proprio territorio da cui non traggono alcun ritorno per la collettività e che dimezzerà la portata del Velino prima del suo ingresso a Rieti? Per qualsiasi amministratore pubblico dovrebbe essere inaccettabile che, dei 24.000 litri al secondo che rappresentano il fabbisogno idrico dell’ATO2 Roma, circa 10.000 litri vengano sprecati per le perdite di rete e per inefficienze di gestione. Se solo tali sprechi si riducessero della metà, anche senza aumenti di portata derivata ci sarebbe acqua sufficiente sia per risolvere tutte le criticità idriche del Lazio che per restituire il deflusso minimo vitale a tutti i fiumi della nostra regione. Il 12 febbraio si conclude la Conferena di Servizi e il 16 febbraio scadono i termini per presentare opposizioni alla VIA. Chi dei candidati alla Regione Lazio raccoglierà questo invito a salvare il fiume Velino per poi ricominciare a pianificare e, solo dopo, a ragionare di progetti? Si allega l’appello rivolto a tutti i candidati e si invita tutti i cittadini a firmare la petizione QUI“.
Foto: RietiLife ©