Conoscere le comunità energetiche, dando concretezza al percorso virtuoso della transizione energetica – imput primario dell’Europa nei confronti degli Stati membri – al fine di affrontare le complesse difficoltà del periodo e onorare gli obiettivi delle Agende 2030 e 2050 sullo sviluppo sostenibile e sulle emissioni a impatto zero. Questo importante e ambizioso obiettivo ha spinto Confartigianato Imprese Rieti a organizzare il convegno “Energia, quale futuro per le comunità energetiche” che si è tenuto nella mattinata del 3 febbraio 2023 presso la sala Convegni della V Comunità Montana Montepiano Reatino.
L’evento è stato organizzato insieme a Confartigianato Imprese Lazio, Copagri Rieti, V Comunità Montana, con il supporto accademico dell’Università degli Studi di Teramo, in collaborazione con il Collegio Provinciale dei Geometri e Geometri Laureati e Gaia Energia. Che l’argomento fosse particolarmente sentito si è potuto intuire dalla partecipazione all’evento di tanti imprenditori, tecnici, amministratori e cittadini, che hanno manifestato quanto sia impellente la necessità per le nostre comunità di raggiungere sicurezza e autonomia da un punto di vista energetico. Presenti in platea anche gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Rosatelli” di Rieti, a testimonianza del fatto che la produzione sostenibile di energia rappresenta una sfida primaria anche per le future generazioni. Dopo i saluti del Presidente di Confartigianato Imprese Lazio, Michael Del Moro, del Presidente di Confartigianato Imprese Rieti, Franco Lodovici, del Presidente di Copagri Rieti, Guido Colasanti e della Dirigente Scolastica dell’IIS “Rosatelli”, Beatrice Tempesta, il professore di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Teramo, Enzo Di Salvatore, ha introdotto il tema centrale dell’evento, le Comunità Energetiche.
A spiegare l’importanza della costituzione delle comunità energetiche, specialmente nei territori più periferici come quello reatino, è stato Gianmaria Alessandro Ruscitti, Dottorando di Ricerca in Diritto Pubblico presso l’Università di Teramo: “Oggi, a causa della situazione geopolitica in Europa, della necessità di ridurre le emissioni inquinanti, del prezzo dell’energia che importiamo dall’estero, sul quale non abbiamo voce in capitolo, l’Italia si trova di fronte alla necessità di pensare a un modello di approvvigionamento energetico che possa garantire maggiore sicurezza e autonomia. L’obiettivo delle comunità energetiche, in particolare quelle basate sulle fonti rinnovabili – ha evidenziato Ruscitti – è quello di di creare aggregazioni sul territorio di soggetti pubblici e privati che siano sia consumatori che produttori di energia, indipendenti dal modello centralizzato ed efficienti da un punto di vista economico ed energetico”. Andrea Chiappetta, Ricercatore in Diritto Costituzionale presso la Scuola Superiore Sant’Anna, ha posto invece l’accento sugli aspetti valoriali delle comunità energetiche rinnovabili che, “oltre ad essere un obiettivo indifferibile per l’Unione Europea in vista dell’Agenda 2030 e 2050, assolvono anche alla funzione di rinsaldare il legame di solidarietà fra cittadini e territorio”. Giovanni Provvisiero, Dottorando di Ricerca in Diritto Costituzionale all’Università di Teramo, nel suo intervento ha evidenziato come le Regioni abbiano normato ognuna a suo modo il sistema delle comunità energetiche, creando una disparità di condizioni tra diversi territori. Questo aspetto è stato ripreso anche dal Prof. Enzo Di Salvatore, il quale ha denunciato una “schizofrenia normativa” che non incentiva lo sviluppo delle comunità energetiche, che costituiscono invece un’opportunità, oltre che di efficienza economica, anche di giustizia sociale.
Il tema degli incentivi e della difficoltà di accesso agli stessi, dovuta soprattutto alle incertezze normative, è stato invece toccato da Alessandro Pierantoni, Direttore Nazionale di GAIA Energia, player nazionale nel campo delle comunità energetiche. “Nella nostra esperienza – ha spiegato Pierantoni – abbiamo toccato con mano quanto il sistema delle comunità permetta un enorme risparmio sul costo dell’energia per le piccole imprese e, in generale, per tutti i soggetti che scelgono di aderirvi. Si tratta di un’opportunità per unire pubblico e privato, un esempio vero di coesione sociale. Mi piacerebbe che la presenza oggi del mondo accademico a questo evento fosse un punto di partenza per elaborare un ‘manifesto delle comunità energetiche’, per sollecitare le istituzioni a perfezionare quelle norme tecniche necessarie per concretizzare questa opportunità”.
Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti, ha concluso i lavori evidenziando ancora una volta le difficoltà che la piccola impresa incontra ogni giorno per far fronte ai rincari energetici, specialmente in un territorio come quello reatino, in cui la dispersione e il calo demografico sono fenomeni che diventano ogni giorno più gravi. “Per invertire la tendenza servono scelte precise e coraggiose – ha sottolineato Aluffi – le comunità energetiche diventano quindi un elemento forte di coesione sociale, perché in un territorio dove si lavora in modo più sostenibile si vive anche meglio. Stiamo lavorando da mesi, insieme a Copagri, alla definizione di un modello locale di auto-produzione e auto-consumo locale, circolare e sostenibile che possa aiutare gli imprenditori che rappresentiamo a contenere e ridurre i costi dell’energia. In collaborazione con alcune Amministrazioni locali stiamo già costituendo otto comunità energetiche tra imprese, enti locali e cittadini, che saranno esempio e modello, speriamo, per molti altri sul territorio. Una priorità della nostra attuale dirigenza, che in varie occasioni ha dichiarato pubblicamente l’impegno a lavorare di concerto con le Istituzioni locali: lavorare insieme è sicuramente la chiave di volta per avviare una seria ed efficace programmazione a sostegno di pensieri e azioni comuni finalizzate a un futuro più sostenibile. La nostra Associazione – ha concluso Aluffi – è pronta a fare la sua parte”.
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