Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(di Martina Grillotti) Una giornata di festa per Rieti che ha accolto il suo nuovo vescovo, Don Vito Piccinonna. Ha 45 anni, proviene dalla Puglia ed è il vescovo più giovane d’Italia. Ad accoglierlo a Rieti, questa mattina a San Michele Arcangelo fedeli reatini e pugliesi, arrivati in città per consegnare alla diocesi reatina un parroco e un amico a cui sono stati tanto legati.
Piccinonna a San Michele Arcangelo ha benedetto i bambini presenti spiegando che vuole partire proprio dai più giovani per arrivare a tutti con semplicità e amore “Con alcuni amici siamo stati a Greccio, mi rendo da subito pellegrino come tutti voi verso questo ottavo centenario. Io sono venuto qui con semplicità, accompagnato da tanti amici della mia terra, sapendo di essere preceduto da un grande amore da parte vostra, vorrò ricambiarlo con tutta la mia vita, finché il Signore vorrà che io sia in mezzo a voi – ha detto Piccinonna incontrando per la prima volta i fedeli reatini a San Michele Arcangelo – Voglio dirvi sin da subito che tutti quanti dobbiamo avere uno sguardo speciale verso i più piccoli, verso le nuove generazioni, che guardano a noi e hanno diritto di sapere che c’è un futuro su cui possano contare”.
Con lo stesso amore e la stessa semplicità lo ricordano i suoi parrocchiani: “Don Vito è una persona umile, preparata. È sempre pronto ad aiutare chi è in difficoltà, per Rieti sarà un arricchimento come lo è stato prima ancora per noi” ha detto una parrocchiana. “Lo abbiamo cresciuto e abbiamo sempre saputo che prima o poi sarebbe diventato vescovo, farlo qui, nella terra di San Francesco per lui è un onore e per noi una gioia enorme” gli fa eco un’altra. “È una persona eccezionale, Papa Francesco non l’ha scelto a caso” aggiunge un’altra donna.
Tantissimi i reatini che hanno seguito la consacrazione del vescovo dai maxi-schermi installati a San Domenico: “Qui si respira un’aria di festa, abbiamo il cuore aperto per accogliere il nuovo vescovo Vito” ha detto un reatino a RietiLife. “Oggi è una vera giornata di festa perché arriva il nuovo vescovo – aggiunge una donna mentre è in attesa di conoscere il vescovo Vito – speriamo faccia tanto per Rieti”.
Successivamente l’incontro in comune con il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, “Vengo in mezzo a voi per mettermi in ascolto, dai più piccoli agli anziani”: con queste parole Don Vito Piccinonna, si è presentato alle autorità cittadine in sala consiliare del Comune di Rieti prima della cerimonia in Cattedrale (leggi). A Rieti per incontrare il nuovo vescovo anche Antonio Tajani, leader di Forza Italia, vicepremier e Ministro degli Esteri, la più alta carica dello stato presente in città per l’evento (qui l’intervista esclusiva di RietiLife).
Alle 10.30 Piccinonna è entrato in cattedrale da vescovo, ne è uscito quasi tre ore più tardi da vescovo di Rieti (leggi), “Vengo a te, amata Chiesa di Rieti, ricco soltanto del Vangelo di Gesù, il Crocifisso Risorto. Prega per me perché ti possa testimoniare una vita che sta sempre sotto il Vangelo e che possa annunciarlo sempre con franchezza, anche con le parole. Nei giorni scorsi, sulla tomba del poverello di Assisi, come su quella di don Tonino Bello, pregando per te, e per tutti quanti voi, ho chiesto la grazia di vivere questo tempo che mi si apre dinanzi come una nuova e più forte esperienza di conversione al Signore della storia – sono state le parole del vescovo Vito ai reatini durante la celebrazione – Pregate tutti per me cari fratelli e sorelle, perché io possa ‘perdere la testa’ per Gesù e non risparmiarmi mai per amor suo”.
Commoventi le prime parole ai reatini: “Sono appena nato Vescovo qui, oggi, in questa Chiesa e in questa terra. Pellegrino ma chiamato a servirvi perciò da oggi come con-cittadino reatino. Vorrei che mi sentiste come uno di casa, uno di famiglia, con-cittadino di Rieti come pure dei 40 Comuni di cui si compone la nostra Diocesi, con uno sguardo attento e paterno che vorrò avere anche per la più piccola delle frazioni della nostra terra, una terra sconvolta dal sisma. Vengo in mezzo a voi, mi metto accanto, con la mia responsabilità, per aiutarci in questo compito di ricostruzione, meglio di “rigenerazione”. Non demordiamo e non facciamoci rubare la Speranza, perciò condividiamola! Desidero vivere il tempo iniziale soprattutto mettendomi in ascolto della realtà. Approfitto per salutare tutti gli ammalati e gli anziani presenti in famiglia, negli ospedali e nelle case di cura come pure i loro famigliari e il personale sanitario”.
Uno sguardo, durante la cerimonia anche alle vittime della guerra e agli ultimi: “Non smettete di credere nel valore della Politica (con la P maiuscola) come mistica arte perché anche i giovani, sedotti dal vostro stile, possano tornare a crederci. In questa grande impresa del bene comune, la comunità ecclesiale si sente corresponsabile soprattutto nella dimensione della formazione delle coscienze, senza la quale non esiste autentica cittadinanza. Un compito formativo ed educativo che vogliamo svolgere dialogando con le famiglie, con la scuola, con il mondo dell’università e con tutti gli attori della vita culturale del territorio. Mentre viviamo questo giorno di festa non dimentichiamo i popoli travagliati dalla guerra, particolarmente il popolo ucraino in quest’ora terribile in cui si fatica a scorgere spiragli di pace” le parole di don Vito durante l’omelia, e guardando ai giovani: “Saluto i giovani e i ragazzi. Vengo per incontrarvi e incoraggiarvi per osare insieme il futuro anche in vista della prossima GMG di Lisbona che vivremo insieme. Forza! Diventiamo grandi insieme!“.
Subito dopo la celebrazione il vescovo Vito ha incontrato i reatini nella chiesa di San Domenico e i pugliesi nella chiesa di Sant’Agostino, abbracciato dai tanti che lo hanno accolto, dai più piccoli ai più anziani, tra gli applausi.
Domani la prima uscita ufficiale da vescovo di Rieti per visitare le zone del sisma, si recherà ad Amatrice e Accumoli, alle 11 di domani celebrerà la Santa messa nell’auditorium della Laga ad Amatrice e incontrerà la popolazione. Alle 16 messa ad Accumoli e anche in questa occasione incontrerà la popolazione per fare la sua conoscenza e calarsi nella realtà del cratere (qui i dettagli).