Cerca di portare dentro al carcere di Rieti droga e cellulari: detenuto lavorante bloccato dalla Polizia Penitenziaria

(ch.di.) Operazione della Polizia Penitenziaria nel carcere “Nuovo Complesso” di Rieti nel primo pomeriggio di oggi. Un detenuto lavorante, a cui è permesso di uscire dai bracci detentivi per effettuare lavori e pulizie, è stato sorpreso rientrando in cella, con addosso alcuni cellulari oltre a diverse sim telefoniche. Non è finita qui, perché il detenuto cercava di portare all’interno del carcere di Vazia anche un cospicuo quantitativo di droga di diverso tipo, tra cui hashish e una polvere bianca, presumibilmente cocaina.

Secondo le prime indagini svolte immediatamente dopo la perquisizione del detenuto, telefoni e droga potrebbero essere arrivati con un lancio dall’esterno in una zona esclusa alla sorveglianza o più nascosta, dove il detenuto lavorante – più libero di agire in virtù delle sue mansioni – è riuscito a recuperare quanto atteso per sé ed evidentemente altri detenuti. Per il detenuto colto sul fatto, si prospetta una denuncia con relativo processo e, dunque, un possibile allungamento della pena.

Per l’operazione è arrivato il plauso delle organizzazioni sindacali Fp Cgil con Massimiliano Biondi, Sappe con Pasquale Diana, Osap nella figura di Francesco Spognardi, Cisl con Federica Petrelli: “Complimenti agli agenti per quanto hanno scoperto. La loro perizia, unita a grande attenzione e scrupolo, ha evitato che in carcere entrassero cellulari con i quali i detenuti, anche colpiti da pene severe per reati gravi, avrebbero potuto comunicare all’esterno magari per continuare attività illecite. Evitato anche l’ingresso di stupefacenti, in una quantità non irrilevante. Questo è stato possibile nonostante le ormai storiche carenze di organico che affliggono tutta la Polizia Penitenziaria in tutta Italia e le carenti misure di sicurezza con le quali agenti e operatori quotidianamente devono misurarsi. Grazie al lavoro di poliziotte e poliziotti penitenziari. Chiediamo agli organi competenti, Ministero e Dap, più misure di sicurezza a tutela delle carceri e di chi ci lavora”.

Foto: RietiLife ©

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