(di Christian Diociaiuti e Martina Grillotti) L’anno che si chiude è stato pieno di fatti per la città e il territorio. RietiLife ha cercato di riassumerli, grazie anche a voi lettori e all’interesse che avete mostrato per le notizie.
La vicenda che più ha segnato il territorio è quella della scomparsa a luglio di Silvia Cipriani, postina 77enne di Cerchiara e del ritrovamento dell’auto e dei resti due mesi dopo. Una vicenda arrivata sui network nazionali e per la quale ci sono indagini in corso. L’unico indagato è il nipote Valerio e ora si attendono i risultati degli esami del dna trovato nell’auto per cercare di dare una svolta al caso. A segnare la cronaca di questi 365 giorni che ci lasciamo alle spalle anche diversi lutti: tra i più emblematici quelli del giovane cestista Riccardo Blasi e del medico Massimiliano Bustini, ma anche quello di Edoardo Tabbo, morto a Vazia schiantandosi con la sua moto. È il simbolo di tati incidenti, anche mortali, avvenuti in città, sulla Salaria e sulle nostre strade e che tanto dolore hanno creato. Come le morti di Blasi e Bustini sono l’emblema di tanti altri lutti che hanno scosso il Reatino. Come ad esempio quella di Alessandro Valeri, dipendente Mvm morto a 48 anni nel mezzo della vertenza che riguarda l’azienda per cui lavora. E a proposito di lutti: il 2022 è stato segnato dall’addio di una figura di riferimento per la città come Lidia Nobili, morta a 68 anni. Un simbolo politico, comunque la si pensi, per la quale sono rimasti addolorati tutti, senza distinzioni.
Fortunatamente non solo lutti hanno segnato la vita reatina. La città ha eletto uno dei sindaci più giovani, Daniele Sinibaldi, espressione di un partito, Fratelli d’Italia, che ora è al governo e che sul territorio ha dato fiducia, per la Camera, a Paolo Trancassini (leggi), rieletto nelle Politiche di settembre. Sinibaldi ha vinto contro il candidato del Terzo Polo, Carlo Ubertini (leggi), e Simone Petrangeli che vinse le primarie (leggi). E anche se non è politica, ha segnato molto il trasferimento del vescovo Domenico Pompili a Verona. Il suo commosso addio, pur spalmato su diversi mesi, ha pesato anche nella coesione della città, non solo nell’aspetto religioso. Al suo posto arriva Vito Piccinonna, che proprio a Rieti sarà ordinato vescovo il 21 gennaio 2023. E rimanendo in tema chiesa, il 2022 è stato l’anno del ritorno della Processione di Sant’Antonio, dopo lo stop per la pandemia. È stata una sorta di liberazione per la città. Un fatto socio-culturale importante come lo è stata la mostra su De Chirico a Palazzo Dosi: un’offerta di altissimo livello della Fondazione Varrone, da migliaia di visitatori per mesi in centro. E se va bene la cultura, va bene anche un po’ di leggerezza: tra le notizie più lette e certamente più “sconvolgenti” dell’anno c’è lo scherzo di RietiLife che voleva i Maneskin esibirsi in centro, guarda caso il 1° aprile.
E poi lo sport. Che la nostra città punti tutto sullo sport, non è una novità. È stato l’anno dei Campionati Italiani Assoluti di atletica in città con i campioni olimpici Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, al fianco di una stella emergente (due volte campione europeo allievi) Mattia Furlani, altro simbolo dell’atletica cittadina e della Studentesca. È stato anche l’anno di altri due grandi eventi. Il primo, i Campionati Mondiali di Wakeboard al Lago del Salto, con migliaia di presenze in una settimana e uno spettacolo unico nonché l’incoronazione di una campionessa tutta reatina come Giulia Castelli, tutto organizzato da Claudio Ponzani. Sono, rispettivamente, Sportivo e Personaggio dell’Anno RietiLife. E ancora: lo Skiroll, che tra Amatrice, Terminillo e Rieti ha portato in città, grazie alla caparbietà di Sergio Battisti (e dei suoi rapporti con la Fisi) il top della specialità, che può essere una ricchezza per il territorio e per la quale Rieti può essere riferimento. L’edizione 2022 della Scopigno Cup, andando sul calcio, ha incoronato la Fluminense mentre per i colori amarantocelesti cattive e buone notizie: dopo cessioni e cambi di proprietà, Football Club Rieti non si è iscritto nel campionato di competenza, la Serie D, sparendo sportivamente. Sono nate altre realtà: la Nuova Rieti Calcio di Federico Dionisi e il Città di Rieti di Marzio Leoncini, che promettono di riportare l’amarantoceleste dove merita.
Diverse altre notizie hanno segnato l’anno. Si parla sempre di Salaria, tra incidenti, raddoppi e fondi. Ma a febbraio spuntò anche la vecchia via Del Sale (leggi). Da una cosa che rappresenta l’antichità a una per la modernità: il restyling da 20 milioni del Mercatone che accoglierà un maxi centro commerciale (leggi). Una notizia di maggio, come altre due che riguardano il centro: è tra le più cliccate quella del giovane bloccato sui ruderi del ponte Romano per recuperare una scarpa lanciata in mezzo al fiume in uno scherzo. E sempre in zona via della Verdura, addio al John Silbver, storico pub della città. Per una attività che chiude, una (ri)apre: è il Siciliano, dopo uno stop di meno di un anno. A luglio anche l’arrivo dell’autovelox sulla superstrada (leggi), ma anche la sparatoria alla stazione (leggi) e un evento di società: la Festa del Sole (ritorna dopo la pandemia) e il successo di Campoloniano.
Agosto è il mese del ricordo: il Reatino commemora le vittime del sisma di Amatrice (leggi), che coincide con l’ultima messa nelle zone del sisma del vescovo. A fine mese il ritorno della Fiera del Peperoncino: sono i concerti il traino della manifestazione da migliaia di presenze. Il salto a ottobre coincide con la notizia shock di un giovane reatino che decapita un piccione: fa il giro del web il video virale che indigna tutti, non solo gli animalisti, e dà una pessima immagine della città (leggi). E a proposito di giovani: una baby gang crea il caos al Luna Park (leggi) minacciando i coetanei. Ma giovani senza regole, ce n’è uno dai valòori altissimi: è Walid Ahardane, poliziotto reatino nato da genitori marocchini che si getta nella Stura per salvare una giovane donna (leggi).
L’anno si chiude con due notizie di cronaca degne di nota: il caos in centro causato da un giovane ubriaco (leggi) e la strage di Claudio Campiti a Fidene, Roma, a causa del suo astio contro il consorzio che gestisce la sua casa – è un rudere – ad Ascrea. Il 57enne ha causato quattro morti.
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