Asl Rieti ha diramato una nota in cui fa il bilancio del 2022 e rilancia per il 2023. Un lungo resoconto di quanto fatto, a firma del dg Marinella D’Innocenzo. Di seguito la nota Asl.
Nonostante le gravi ripercussioni causate dal Sisma del 2016 e dalla pandemia da SARS CoV-2, a partire dal febbraio 2020, che hanno acuito i problemi di carattere demografico e orografico del reatino (popolazione più anziana del Lazio 26,46% contro la media regionale del 22,60% – densità abitativa di 55,02 abitanti/Km2 al 99 posto tra le province d’Italia – l’85% di strade di montagna), la Asl di Rieti ha gradualmente potenziato le reti di prossimità migliorando la cura e l’assistenza sanitaria e socio sanitaria territoriale al domicilio del paziente e contestualmente ha riorganizzato l’attività interna al Presidio ospedaliero cercando di porre un freno agli accessi impropri in Pronto Soccorso, una delle strutture aziendali “più sensibili” e per tale motivo più attenzionate.
Il PS al centro delle strategie aziendali: per gestire l’aumento del numero di pazienti in PS con patologie complesse (aumento dei codici gravi: rossi 6,8% vs 8%; percentuale di accessi con ambulanza in aumento: 25% vs 35%) e per contenere il fenomeno degli accessi “impropri” che insiste per circa il 15%, l’Azienda ha posto in essere alcune importanti azioni:
- potenziate le strutture territoriali (Distretti, Consultori, Poliambulatori, Casa Salute Magliano Sabina, Struttura riabilitativa P. Mirteto unica struttura totalmente pubblica del Lazio, PASS di Amatrice e Accumuli, Hospice S. Francesco unica struttura residenziale e domiciliare a gestione pubblica del Lazio;
- potenziata la presenza dei sanitari sul territorio grazie all’attivazione dell’Assistenza Proattiva Infermieristica e l’Assistenza Domiciliare Integrata;
- attivata la prima COT (Centrale Operativa Territoriale) del Lazio per presa in carico di pazienti in diversi setting assistenziali;
- attivata, prima nel Lazio, la Rete delle Cure Infermieristiche ed Ostetriche, un innovativo modello di presa in carico del paziente al proprio domicilio grazie alla stretta collaborazione tra specialisti Asl Rieti, Medici di famiglia, Sindaci dei Comuni del reatino;
- riorganizzata l’attività interna al Presidio ospedaliero per dare risposte più appropriate ai pazienti.
Attivato il “Piano di Bed Management Aziendale”, vediamo cos’è: al fine di migliorare i ricoveri e le dimissioni dell’Ospedale e decongestionare il PS sono state stabilite regole di intervento giornaliere per la gestione del sovraffollamento e dedicato al PS, 7 giorni su 7, un numero fisso di posti letto dall’area medica e chirurgica. Sono stati attivati percorsi di dimissione precoce da PS dedicati alla Pediatria, Ginecologia, Oculistica, Ortopedia e percorsi di dimissioni a strutture ambulatoriali specialistiche per proseguire, laddove necessario, il percorso di cura in una sede più adeguata rispetto al PS. Per mitigare le restrizioni dovute al Covid-19 attuate per proteggere i pazienti ricoverati (ad esempio l’ingresso dei familiari all’interno della struttura) è stata adottata una modalità operativa di comunicazione ai parenti per cui una volta al giorno tutti i familiari autorizzati ad avere le informazioni del proprio caro vengono informati del percorso di cura attraverso una chiamata attiva da parte di un sanitario del PS adibito. In caso di particolari situazioni cliniche il familiare autorizzato viene chiamato più volte. Nonostante i miglioramenti organizzativi messi in campo, sul PS di Rieti insistono alcune criticità che si riscontrano in tutti i PS d’Italia, come la carenza di medici dell’emergenza: il PS di Rieti dovrebbe contare 15 specialisti. Attualmente ne conta 8 (di cui 3 part time) + 4 gettonisti (medici neolaureati con attività a bassa complessità – codici bianchi e verdi). Per tale motivo negli ultimi 3 anni la Asl di Rieti ha bandito 4 concorsi a tempo indeterminato. 12 avvisi pubblici a tempo determinato. L’ultimo concorso a tempo indeterminato è stato espletato lo scorso ottobre per n. 5 posti: hanno presentato domanda in 4. Un solo professionista si è presentato sul quale non si ha ancora la certezza di presa di servizio.
Al PS de Lellis esiste anche un problema strutturale: con l’epidemia Covid-19, sono stati rinviati i lavori di rigenerazione e ammodernamento della struttura (che dovevano iniziare nel 2020) tesi ad aumentare e razionalizzare gli spazi (concepiti negli anni ‘70) rispetto alle diverse funzioni dell’emergenza. Per far fronte alla differenziazione dei percorsi necessari alla gestione dei pazienti Covid, sono stati ridimensionati gli spazi di accesso al PS e creato un percorso “febbre” con un’area per l’isolamento dei sospetti covid e ulteriori spazi per accoglierli con 10 letti tecnici. Tutto ciò ha influito sulla gestione degli spazi a disposizione che ha richiesto una profonda riorganizzazione del PS e di tutta l’area di emergenza/urgenza. Nel 2023 al via i lavori di ammodernamento del PS: i lavori di ristrutturazione, adeguamento e potenziamento, anche tecnologico, sono inseriti nel Piano investimenti 2022 – 2024 per un importo di 2.634.633,65. Ulteriore miglioramento dell’organizzazione interna e reperimento personale priorità dell’Azienda: consapevoli dei problemi che insistono sul PS, si sta procedendo ad un costante monitoraggio e aggiornamento dell’organizzazione interna, mentre sono in fase di studio ulteriori concorsi/avvisi per il reclutamento di nuovo personale.
Non solo Pronto Soccorso: il costante lavoro svolto in questi anni per migliorare la sanità del reatino, nonostante i drammatici effetti causati dal deficit regionale della sanità (oltre 10 anni di blocco delle assunzioni e del turnover), hanno portato ad un incremento delle assunzioni che è stato di 567 unità (cosa che non accadeva dagli anni ‘90). Si è passati dai 1.481 del 2017 ai 2.048 del 2022. Il personale della Dirigenza è cresciuto in termini percentuali, nel periodo 2017 vs 2021, del 20%, mentre il personale del comparto, nel medesimo periodo, è cresciuto del 28%. Nell’ultimo quadriennio (2018 -2021) l’Azienda è riuscita a rispettare il pareggio di bilancio. Mobilità passiva extraregionale ridotta del 25% e in costante diminuzione: è scesa da 13.197 casi (ovvero dimissioni nel 2017) a 9.908 (2020), con una diminuzione del 25%. Secondo quanto rilevato dall’ISTAT nell’aggiornamento annuale del sistema di indicatori “Benessere equo e sostenibile dei territori”, riferiti alle province e alle città metropolitane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale, la provincia in cui nel 2020 sono maggiormente diminuiti i ricoveri fuori regione è Rieti (sono passati dal 32,5% al 19,9%).Inoltre, lo scorso marzo 2022, la Asl ha presentato agli organi di Stampa i dati sull’andamento della mobilità passiva spiegando che il dato del 2019, erroneamente calcolato dall’ISTAT, è stato dallo stesso Ente corretto e messo in risalto tramite gli organi di Stampa il 5 ottobre 2022. Liste di attesa sotto controllo e percentuale delle prestazioni effettuate sopra la media regionale: nonostante la pandemia covid-19 i tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche e delle visite specialistiche “sentinella” sono stati in gran parte garantiti, fino ad arrivare all’89,1% per le visite (media regionale 87,3%) e all’81,5% per la diagnostica (media regionale 76,6%) – dati presenti sulla piattaforma “Salute Lazio” dicembre 2022 – Tempi di Attesa (TDA) garantiti sopra la media regionale. L’attività chirurgica torna ad essere protagonista: l’attività operatoria dell’Unità di Chirurgia Generale (ad esempio Colecistectomie laparoscopiche, in elezione ed in urgenza, interventi di chirurgia senologica), grazie ad un attento e costante lavoro riorganizzativo delle attività di sala operatoria e della gestione delle liste operatorie è stata la più elevata degli ultimi 10 anni e l’attività chirurgica del Colon nei primi 6 mesi del 2022, è passata dalla 25° alla 13° posizione nel Lazio (fonte PREVALE). Investimenti per l’ospedale e il territorio: Tra il 2018 e il 2022 la Asl di Rieti ha effettuato investimenti nel campo strutturale e tecnologico per un importo pari ad euro 34.508.973,14. Tali investimenti hanno permesso di modernizzare un numero elevato di servizi in ospedale e sul territorio e di attivarne di nuovi. Tra gli interventi di maggiore entità si citano, presso il Presidio ospedaliero, l’acquisizione/installazione di 2 Acceleratori Lineari (2.500.000,00 + 1.850.000,00), la realizzazione di una Centrale di sterilizzazione, ampliamento della Terapia Intensiva, realizzazione dei servizi di Reumatologia e di Diabetologia, del reparto di Ostetricia e Ginecologia e del Nido, ammodernamento tecnologico del Laboratorio Analisi; mentre sul territorio l’attivazione della Struttura riabilitativa di P. Mirteto, l’attivazione del Poliambulatorio di Leonessa, la realizzazione della REMS, l’ammodernamento e potenziamento della Casa della Salute di Magliano Sabina, delle sedi Distrettuali e dei PASS di Accumoli e Amatrice, oltre all’avvio delle procedure per la realizzazione del nuovo ospedale di Rieti e l’avvio dei lavori (in conclusione la realizzazione della struttura portante) del nuovo ospedale di Amatrice.
Grazie al nostro personale, motore dell’Azienda: la Asl di Rieti, grazie al suo personale, ogni giorno cerca di offrire con la massima professionalità e passione il miglior servizio sanitario possibile utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Molto è stato fatto in questi anni così complessi, anche se siamo coscienti che ancora molte cose ci sono da fare e da affrontare per migliorare lo stato di salute della nostra sanità.
Dopo 40anni che se ne parla al de Lellis arriva l’Università: il nuovo anno inizierà con una svolta tanto attesa dal nostro territorio, che ha come protagonista il Presidio Ospedaliero di Rieti. E’ infatti partita la clinicizzazione di alcune Unità Operative Aziendali in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma: Otorinolaringoiatria e Teleradiodiagnostica. Dopo 40anni che se ne parla, entro qualche settimana finalmente al de Lellis si avranno “reparti a conduzione universitaria”; un risultato frutto di quella spinta propulsiva all’innovazione sanitaria che ha caratterizzato l’intero mandato di questa Direzione strategica.
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