Sisma 2016: 2.900 richieste di contributo da beneficiari di Cas e Sae

La ricostruzione post sisma in Centro Italia fa un passo avanti importante per accelerare il rientro dei residenti nei centri più colpiti. Alla data del 20 dicembre, infatti, indicata come scadenza per la presentazione dei progetti da parte dei cittadini residenti che tuttora beneficiano del contributo di autonoma sistemazione o dell’alloggio temporaneo nelle Sae, sono state presentate agli Uffici speciali regionali quasi 2.900 richieste di contributo, quasi l’80% di quelle attese, molte delle quali nella forma semplificata concordata con i rappresentanti delle professioni tecniche che dovranno essere completate entro il 15 marzo.

Un risultato significativo che migliora ulteriormente il quadro generale della ricostruzione. Con le domande di dicembre, il numero delle richieste presentate nel 2022 sale infatti a 5.226, per un totale complessivo di 27.015 richieste di contributo (15 mila negli ultimi tre anni) per un importo di oltre 10 miliardi di euro. I contributi concessi sono in totale circa 16 mila, per un importo di circa 5,5 miliardi di euro (di cui 4 negli ultimi tre anni).

La Cabina di Coordinamento sisma, preso atto del segnale positivo che arriva dai territori, ha condiviso nel corso della seduta di oggi, su proposta del Commissario Straordinario alla Ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini, l’opportunità di prorogare al 31 dicembre 2022 i termini per presentare la domanda di contributo a ricostruire da parte dei cittadini residenti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che siano beneficiari del contributo di autonoma sistemazione o delle soluzioni abitative d’emergenza. Resta valida la possibilità, per questa fascia di popolazione, di presentare il progetto in forma semplificata, da integrare poi entro il 15 marzo 2023, pena la decadenza dello stesso.

La decisione sarà formalizzata nel corso della prossima Cabina convocata per il 30 dicembre, e nasce dalla necessità di agevolare quella parte di cittadini, beneficiari di cas o sae, che ancora non è riuscita a presentare il progetto. Si tratta di poco meno di 800 famiglie sui circa 3.700 nuclei familiari assistiti che a ottobre non avevano ancora presentato la richiesta di contributo pur non avendo impedimenti oggettivi.

Il 31 dicembre è anche il termine ultimo entro cui sarà operativa la piattaforma per inviare le manifestazioni di volontà. Saranno ritenute valide le richieste fino a fine anno, dopo di che la piattaforma sarà chiusa e non sarà più possibile inviarle.

“I tecnici che operano nella ricostruzione hanno fatto uno sforzo straordinario nell’interesse dei cittadini che hanno affidato gli incarichi e voglio, per questo, ringraziarli – ha detto il Commissario Straordinario, Giovanni Legnini – L’adesione della comunità al calendario di programmazione della ricostruzione privata è un fatto positivo. Oggi si pongono le premesse perché molti residenti costretti ad altre sistemazioni possano tornare presto a riabitare le loro case nei centri più danneggiati dell’Appennino, un obiettivo che cerchiamo di favorire anche con le nuove Ordinanze speciali in deroga, che approveremo la prossima settimana, per i comuni maggiormente colpiti – ha aggiunto il Commissario – Ci sono molte famiglie che non hanno presentato il progetto, e che quindi rischiano di vedersi sospeso il contributo di autonoma sistemazione, o che saranno costrette a pagare un affitto nelle Sae. Per venire loro incontro accetteremo anche le domande semplificate depositate nella piattaforma entro il 31 dicembre, dopodiché ciò non sarà più tecnicamente possibile” ha sottolineato Legnini.

La Cabina di coordinamento sisma si riunirà il prossimo 30 dicembre per esaminare una serie di importanti provvedimenti, tra cui il nuovo pacchetto di Ordinanze speciali per i Comuni maggiormente colpiti, per una serie di interventi di ricostruzione pubblica particolarmente complessi, e per approvare il nuovo elenco degli interventi sugli edifici di culto.

Foto: RietiLife ©

 

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