Ci giungono continue segnalazioni di distacco e minacce di distacco dell’Acqua potabile domestica da parte di APS da cittadini in condizioni di povertà e nuova povertà economica dovuta a vari fattori, molti dei quali contingenti a causa della devastante pandemia e della ancora più devastante speculazione che ha portato ad un rialzo esagerato delle bollette per le utenze domestiche e non solo. L’immediata conseguenza è il ricorso di queste persone ai Servizi Sociali con un improvviso aumento delle richieste di aiuto economico, quando i Servizi Sociali sono da ormai troppi anni in stato di difficoltà per le scarse risorse economiche a disposizione, almeno questo viene affermato dai suddetti Servizi.
Preoccupa sapere che gli addetti ai distacchi dicano che ne hanno in programma moltissimi, nell’ordine di centinaia di utenze. Di fronte a tale situazione, chiediamo al sindaco di Rieti di verificare quante siano le utenze che APS intende chiudere per mancato pagamento delle bollette, che se realmente fossero nell’ordine di diverse centinaia costituirebbe un notevole problema sociale. Riteniamo che l’acqua potabile sia un bene essenziale e di vitale importanza e che privare un cittadino della possibilità di utilizzarla sia un vero e proprio crimine. L’acqua è indispensabile per la vita e la sopravvivenza di un essere umano, deve essere garantita anche contro gli interessi di aziende che fanno propria l’acqua pubblica traendone profitto economico.
Senza acqua non si possono garantire le condizioni igieniche personali ed ambientali con grave ricaduta in termini di salute per il singolo e di igiene e salute pubblica. Il territorio della Provincia di Rieti è popolato maggiormente da persone anziane, molte delle quali con disabilità o con in famiglia persone con disabilità e/o malattia e privare queste realtà dell’acqua potabile, comporterebbe un aggravio delle loro condizioni di salute, che avrebbe anche ricadute importanti sul sistema sanitario e dei servizi sociali locali, oltre al fatto che sarebbe ingiusto eticamente, iniquo e si configurerebbe come violenza privata, che è un reato di non poco conto. Chiediamo quindi al Sindaco di Rieti nella sua qualità di massima autorità sanitaria, di impedire che avvengano i distacchi minacciati e che APS cancelli le bollette inevase da quanti non sono obiettivamente ed oggettivamente nelle condizioni di pagare la fornitura di acqua “pubblica” perché versano in condizioni di povertà economica relativa, assoluta o di indigenza.
Chiediamo altresì che la Prefettura e la Procura della Repubblica di Rieti, vigilino sulla questione impedendo che vengano poste in essere azioni vessatorie a danno di cittadini, in aperta violazione dei diritti costituzionali, per scopi meramente di profitto economico. Invitiamo contestualmente i cittadini che dovessero subire i suddetti distacchi di utenza, pur essendo nelle condizioni di non poter pagare le bollette documentando lo stato di necessità, di segnalarlo immediatamente a noi: Cittadinanzattiva Rieti e alla prefettura di Rieti in quanto autorità locale garante del rispetto dei diritti costituzionali. In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti.
Foto: Riccardo FABI ©