“Il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano viene a Rieti e candida la città a Capitale italiana della Cultura (leggi). Penso che ogni reatino sarebbe entusiasta di questo riconoscimento, io per primo. Ma nessuno pare avergli detto che sono le città stesse a candidarsi a diventare capitale della cultura. Non lo fa il ministro, che anzi è colui che è chiamato a scegliere tra le varie candidature che arrivano da tutta Italia” lo scrive in una nota l’ex deputato Alessandro Fusacchia.
“Di fatto, Sangiuliano ha appena alterato una competizione pubblica – prosegue Fusacchia – Come se un ministero facesse un appalto e il ministro truccasse la gara suggerendo quale azienda deve vincerlo. Provate per un secondo solo a mettervi nei panni di qualsiasi altro sindaco d’Italia, che sta magari costruendo un bel progetto e pensa di vincere sul merito che si ritrova a leggere una dichiarazione del genere. Io davvero non ho parole. Non so nemmeno se sia più ignoranza o arroganza. Ma so con certezza che tutto questo è l’esatto opposto della cultura”.
“Piccola postilla: il sindaco Daniele Sinibaldi si è affrettato a commentare l’uscita del Ministro dicendo che è una ‘straordinaria sorpresa’ per Rieti. Un altro a cui evidentemente sfuggono anche i meccanismi di base non solo di come funzionano le istituzioni pubbliche ma proprio di come gira il mondo. Perché la dichiarazione di Sangiuliano sortirà un solo effetto: ipotecare ogni possibilità di avere Rieti Capitale della Cultura, almeno per tutto il tempo in cui lui resterà Ministro. I reatini non si meritavano questo schiaffo in faccia” conclude.
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