La segnalazione di una mamma: “Niente scuola per mio figlio perché nessuno vuole fargli la terapia necessaria in caso di convulsioni”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata di una mamma. Siamo a disposizione per eventuali repliche a [email protected]

Mi chiamo Leidy e sono mamma di un bimbo di 2 anni e 10 mesi. Vorrei raccontarvi l’esperienza burocratica e inverosimile che la scuola dell’infanzia di Rivodutri mi sta facendo passare.

Tutto inizia a fine luglio quando mio figlio a causa di ripetute febbri alte ha avuto delle convulsioni che hanno portato poi ad inserire una terapia in caso di bisogno.

Questa terapia consiste in un clisterino al bambino quando ha queste convulsioni. Dopo 4 episodi in due mesi ci siamo allarmati decidendo di mettere al corrente la scuola e con opportuni certificati del Pediatra e in allegato anche tutti i fogli che la scuola mi ha fatto compilare siamo positivi credendo che tutto stesse andando bene e invece no, perché la scuola non si assume la responsabilità di eseguire questa terapia (il clisterino). Ricontatto la scuola, ricompilo documenti, cerco di trovare una soluzione con il mio pediatra e ricontattando sia l’ospedale di Rieti che il Bambino Gesù di Roma dove in entrambi era stato ricoverato proprio per queste convulsioni: ad oggi siamo ancora fermi al punto di partenza. In questi mesi la scuola effettua un corso di formazione dove viene presentato un farmaco che potrebbe sostituire il clisterino. Dopo molte domande studi e richiesta informazioni su questo farmaco comunico che il mio pediatra non ritiene necessario che mio figlio cambi medicinale e quindi di rimanere sulla vecchia terapia, ovvero il clisterino. Bene: la riposta di una delle insegnanti è stata come se il pediatra si fosse “fissato” sulla vecchia terapia e non volesse cambiare, tanto da chiedermi di poter far incontrare la dottoressa dell’Asl di Rieti con il mio pediatra per discutere di questo medicinale. Ora io mi chiedo: e se non trovano una soluzione? A fatti concreti la situazione è questa: io per poter mandare mio figlio a scuola devo fargli prendere un altro medicinale (suggerito dalla scuola sotto consiglio del Medico delle ASL di Rieti) che però il mio pediatra non ritiene opportuno per mio figlio, oppure dovrei essere presente a scuola da quando entra a quando esce. Ad oggi mi trovo a non poter mandare mio figlio a scuola perché la scuola non si prende la responsabilità di fare un clisterino ad un bambino in caso di necessità. La scuola che dovrebbe essere il primo posto di Integrazione sta negando la possibilità a mio figlio di frequentare l’asilo.

 

Foto: RietiLife ©

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