(di Christian Diociaiuti) “Non ero preoccupato che zia Silvia vivesse lì, a Cerchiara, perché c’è zio Leonino. Avevamo con lui un tacito accordo: qualsiasi cosa fosse accaduta mi avrebbe chiamato”: è Valerio Cipriani a parlare al microfono di Lucilla Masucci e a La Vita in Diretta. Il 42enne, unico indagato della scomparsa e morte della ex postina, dopo l’intervista a ReteQuattro, è tornato a parlare. Emozionato, in lacrime, tenuta sportiva, racconta il suo rapporto con la zia e una quotidianità che ormai non c’è più.
“Ho visto zia Silvia l’ultima volta domenica, la domenica prima di sparire” dice Cipriani, che parla anche di momenti di vita familiare, di una zia restia a fare foto. “Per me era un riferimento, ci davamo consigli a vicenda. Ci saremmo dati tutto l’uno per l’altra. Questo è l’amore che ci legava. Nascosto dalle nubi del sospetto, nessuno ha visto questo rapporto, nessuno lo ha compreso” ha aggiunto in lacrime. “Ci hanno accusati di volerla cacciare di casa: lo hanno detto persone che non ci conoscono, che non sanno del nostro rapporto” dice ancora. Intanto in Questura gli inquirenti continuano a raccogliere parametri biometrici delle persone della cerchia della donna. Rilevati impronte e dna del padre di Tamara (moglie di Valerio) ma anche di Annamaria, la parente di Silvia che per ultima l’ha sentita al telefono nel tardo pomeriggio del 21 luglio.
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Il problema e’ che se morta in casa sua chi altri avrebbe avuto interesse ad occultare il corpo se non qualcuno di famiglia