Presentato a Roma presso la sala Tevere della Regione Lazio e in anteprima lo scorso 24 ottobre ai Sindaci del territorio, il Piano Aziendale della Prevenzione “One Health, la Asl di Rieti si prende cura di Te”; si tratta di un modello sanitario riconosciuto a livello internazionale quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline.
Rafforzare il Piano di prevenzione con un approccio globale tra salute umana, animale e ambientale per migliorare la prevenzione, la cura e l’assistenza sanitaria e sociale e anche per fronteggiare possibili future pandemie.
Sono questi gli obiettivi primari del Piano Aziendale della Prevenzione “One Health, la Asl di Rieti si prende cura di Te”, una sola salute per le persone, gli animali e l’ambiente: condiviso in anteprima con i Sindaci del territorio della provincia di Rieti lunedì 24 ottobre, è stato presentato questa mattina a Roma, presso la sala Tevere della Regione Lazio, dal Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo e dall’Assessore alla Sanità e all’Integrazione socio sanitaria del Lazio Alessio D’Amato. Tra gli interventi programmati quelli di Pierdavide Lecchini Direttore Generale della sanità animale e dei farmaci animali del Ministero della Salute, Luigi Ruocco Direttore Ufficio 3 sanità animale e gestione operativa del centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali e unità centrale di crisi del Ministero della Salute, Giovanni Capelli Direttore Centro Nazionale Prevenzione malattie e promozione Salute (CNAPPS) e la dottoressa Tania Lopez, Alessandra Barca Direttore dell’Area Promozione della Salute e Prevenzione della Regione Lazio, Assunta De Luca Direttore Sanitario Asl Rieti, Gennaro Capo Prefetto di Rieti.
Da alcuni anni la Asl di Rieti ha adottato un modello di assistenza territoriale a 360° al fine di superare il paradigma strettamente prestazionale, attraverso la costituzione di team multispecialistici e multidisciplinari in grado di intercettare la domanda di salute che viene dai pazienti perlopiù fragili.
Esiste un approccio che va oltre e abbraccia, oltre alla salute umana, anche quella animale e l’ambiente. È il cosiddetto “One Health”, ovvero l’approccio basato sulla consapevolezza che viviamo tutti sullo stesso pianeta e che la modifica di una variabile finirà per influenzare anche le altre. Tale modello sanitario è riconosciuto ufficialmente dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali e dal Ministero della Salute italiano quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline.
Sono quaranta i progetti avviati o in fase di attivazione che, interconnettendosi, formano il Piano (PAP). Gli ambiti di riferimento sono: Scuole che Promuovono Salute; Comunità attive; Luoghi di lavoro che Promuovono Salute; Dipendenze; Sicurezza negli ambienti di vita; Piano mirato di prevenzione; Prevenzione in edilizia e agricoltura; Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscoloscheletrico e del rischio stress correlato al lavoro; Ambiente, clima e salute; Misure per il contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza; Malattie infettive; Vaccinazioni; Promozione della Salute nei primi 1.000 giorni; Prevenzione e identificazione precoce dei fattori di rischio nella gestione integrata della cronicità; Screening oncologici.
“Per la piena attuazione del Piano (PAP) – spiegano dalla Direzione Aziendale della Asl di Rieti – l’Azienda, attraverso il coinvolgimento delle diverse Macrostrutture Aziendali come il Dipartimento di Prevenzione, i Distretti, il Dipartimento di Salute Mentale e il Presidio ospedaliero di Rieti, ha stretto una alleanza con i Comuni, il mondo della Scuola, le Associazioni di pazienti e cittadini, gli Ordini professionali e le Società del terzo settore del territorio della provincia di Rieti”.
Foto: Asl ©