La Fondazione Varrone si prepara a fare la sua parte per sostenere il territorio alle prese con la nuova emergenza determinata dalla guerra in Ucraina: confermato per il 2023 un volume di erogazioni pari a 1,8 milioni di euro, introducendo un fondo ad hoc per intervenire nelle situazioni di crisi innescate dal costo dell’energia e del caro prezzi. E’ quanto prevede il Documento programmatico previsionale 2023, il primo elaborato dal Consiglio di amministrazione in carica da giugno, approvato nel pomeriggio di oggi dal Consiglio di indirizzo dopo aver avuto il placet dell’Assemblea dei soci il 26 ottobre. Il Fondo emergenze avrà una dotazione di 100.000 euro: il Consiglio di amministrazione vi ha riversato per intero la quota fin qui nella sua disponibilità insieme a risorse stornate da altri settori.
“Se si può considerare rientrata l’emergenza sanitaria da Covid c’è invece da prepararsi all’impatto che la crisi globale avrà su enti locali, famiglie e associazioni di volontariato – dice il presidente Mauro Trilli – Per questo ci siamo dotati di un fondo che ci consentirà di intervenire rapidamente dove serva e sia richiesto. Parallelamente continueremo a sostenere tutte quelle attività che rappresentano punti fermi per il territorio perché anche l’arte, la cultura, l’istruzione, lo sport servono per andare avanti e non piegarsi alla crisi”.
Nonostante il momento di difficoltà generale le risorse stanziate per l’attività erogativa rimarranno inalterate e saranno così ripartite: 580.000 euro per il settore Educazione-Istruzione-Formazione; 360.000 euro per lo Sviluppo locale; 300.000 euro per Volontariato-Filantropia e Beneficenza; 270.000 euro per Arte-Attività e beni culturali; 90.000 euro per le Attività sportive; 50.000 euro per Salute pubblica-Medicina preventiva e riabilitativa; 50.000 euro per Protezione e qualità ambientale.
Lo sforzo della Fondazione sarà semmai quello di stimolare le realtà del territorio ad una programmazione condivisa per evitare sovrapposizioni, nonché alla promozione di eventi e iniziative in grado di avere un impatto duraturo sulla comunità di riferimento.
Nel corso della stessa seduta, il Consiglio di indirizzo, chiamato a reintegrare i componenti eletti nel Consiglio di amministrazione, ha proceduto alla nomina di Arash Sadighi e Costanzo Truini – designati dall’Assemblea dei soci della stessa Fondazione – e di Massimo Zannetti e Stefano Venarubea, designati rispettivamente dalle Associazioni del Terzo Settore e dalla Regione Lazio. Per gli altri candidati – personalità ugualmente di sicuro rilievo – i profili non sono risultati, a norma di Statuto, affini ai settori per i quali erano stati designati.
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