“E’ una vera e propria odissea quella dei lavoratori della società AeA Spa che gestisce parte degli Impianti del depuratore di Campo Saino a Rieti. La vicenda risale al periodo buio della pandemia, quando tutti dicevano che ne saremmo usciti migliori. Ma evidentemente non è stato così. Lo si evince ripercorrendo le tappe di questa grottesca vicenda: il 22 marzo 2020 il consorzio del nucleo industriale reatino cede l’impianto di depurazione alla società in house della Ato3, Aps Spa che gestisce il servizio idrico integrato sull’intera provincia e in alcuni comuni della Sabina romana. Nell’accordo di cessione del depuratore, nessuna delle parti interessate ha avuto a cuore il destino dei lavoratori, né tanto meno i due soggetti hanno ritenuto di avviare le obbligatorie procedure di Informazione alle Organizzazioni sindacali”. Lo dicono in una nota Marco Palmerini, segretario organizzativo della Uil di Rieti, e Pierluigi Giacomelli, responsabile territoriale della Uil Trasporti Rieti e Sabina romana.
“Il risultato – dicono i due sindacalisti – è che da oltre due anni le responsabilità, come in un match di tennis, si rimpallano da un soggetto all’altro e nel frattempo i lavoratori hanno già fruito del periodo massimo di cassa integrazione e hanno azzerato le ferie in attesa di una soluzione. Agli incontri già svolti all’Ispettorato Territoriale del Lavoro Aps non si è presentata, mentre i rappresentanti del consorzio del nucleo industriale seppur presenti si sono limitati a garantire che nessun lavoratore sarebbe stato abbandonato, senza però far seguire i fatti alle promesse, limitandosi così a rinviare tutto a un presunto milionario investimento che prevedrebbe la costruzione di un impianto di essicazione dei fanghi”.
“Identico atteggiamento – aggiungono Palmerini e Giacomelli – lo abbiamo riscontrato nella politica che partecipa con quote consistenti queste realtà territoriali. Non è un caso che si trincerano dietro una presunta non obbligatorietà di garanzia occupazionale nei confronti dei lavoratori. Evitare nuovi disoccupati dovrebbe essere la nobile mission di ogni buon amministratore. Ma ad oggi non è stato così. Il valore del lavoro è stato svilito. E la Uil non può tollerarlo. Per questo oggi abbiamo organizzato un sit-in in piazza Cesare Battisti chiedendo al Prefetto di intervenire. Il Prefetto ci ha rassicurato e ha detto che convocherà le parti e aprirà un tavolo per risolvere la vertenza dei lavoratori A&A. La Uil vuole riaffermare ciò che stabilisce la legge, ovvero il preciso obbligo di garantire continuità occupazionale ai lavoratori del servizio idrico integrato coinvolti in passaggi di titolarità degli impianti e/o del servizio”.
“Non stiamo parlando di una invenzione – concludono i due esponenti sindacali – Quanto sosteniamo è previsto dal Codice Civile e soprattutto lo stabilisce la norma di settore, il Testo Unico dell’ambiente all’art.173 che citiamo fedelmente a favore dei distratti Amministratori: “il personale che, alla data del 31 dicembre 2005 o comunque otto mesi prima dell’affidamento del servizio, appartenga alle amministrazioni comunali, alle aziende ex municipalizzate o consortili e alle imprese private, anche cooperative, che operano nel settore dei servizi idrici sarà soggetto, ferma restando la risoluzione del rapporto di lavoro, al passaggio diretto e immediato al nuovo gestore del servizio idrico integrato, con la salvaguardia delle condizioni contrattuali, collettive e individuali, in atto. Rieti non può permettersi la perdita di altri posti di lavoro”.
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