Caso Cipriani, Silvia potrebbe essere morta già il giovedì pomeriggio. Le ombre dopo la visita medica

(c.d.f.) La morte di Silvia Cipriani rimane avvolta nel mistero. Troppe sfumature che possono portare fuori strada e pochissimi punti fermi. Venerdì c’è stato l’esame sui resti: “Mancano elementi importanti e da quell’esame non uscirà la causa della morte di Silvia. Manca l’osso ioide che può far capire se la 77enne è stata strangolata” è stata la valutazione fatta dalla giornalista Anna Boiardi a Quarto Grado. La stessa Boiardi ha proposto l’intervista esclusiva a Valerio Cipriani, il nipote 42enne di Silvia Cipriani, per ora l’unico indagato della morte della zia: “Fa male pensare che qualcuno ipotizzi che io possa aver ucciso mia zia. E soffro perché temo che zia possa aver sofferto e io non c’ero per aiutarla” le parole, commosse, di Valerio Cipriani, che ha ribadito la sua innocenza e raccontato la sua versione dei fatti. Gli avvocati, invece, annunciano “l’alibi di ferro” per Valerio, al lavoro all’ufficio postale nei momenti cruciali della sparizione di Silvia, mostrando gli orari in cui l’uomo effettuava operazioni.

Ipotesi ne circolano tante, così come gli indizi, intorno però ai pochi punti fermi: le ultime ore di Silvia, il ritrovamento dell’auto e dei suoi resti. Tra gli dettagli che si aggiungono a quanto è fisso, c’è quello dell’auto vista salire e poi scendere a Cerchiara la mattina di venerdì 22 luglio tra le 8.30 e le 9.30 da due distinte testimoni (una è certa che sia Silvia, l’altra dice di aver visto solo l’auto). Un dettaglio che sposterebbe a venerdì 22 luglio le possibili ultime ore in vita dell’anziana ex postina. I familiari denunciano la scomparsa sabato 23 (“Ho chiamato le forze dell’ordine alle 18.40 circa” dice Valerio nell’intervista) mentre RietiLife per primo lancia la notizia delle ricerche di una donna il pomeriggio di domenica 24, alle 16.30 circa. Poco prima delle 18 la nipote acquisita Tamara scrive in redazione inviando dettagli e foto e svelando per la prima volta che si cerca Silvia Cipriani.

Ma il vero punto fermo è il giorno di giovedì, che non si basa su testimonianze ma su dati reali: sappiamo che Silvia Cipriani tra le 12 e le 12.15 parla al telefono con Leonino, l’uomo che si occupa del bestiame nella casa di Cerchiara, e poi con Valerio “pochi minuti, mi ha chiesto Tamara cosa facesse. Ci sentivamo ogni due giorni, telefonate brevi” ha spiegato il nipote. Poi Silvia, qualche ora dopo, si reca a Rieti, in via Salaria per L’Aquila, dove si sottopone a una vista da un endocrinologo che, a quanto risulta a RietiLife, non ha riservato soprese. Insomma, la donna era in salute. C’è da ricordare che Silvia avrebbe dovuto sottoporsi alla visita (di cui Valerio dice di non essere a conoscenza), alle 20.40 di giovedì, ma il centro medico anticipa alle 17.30. Lei accetta e si presenta alle 15 circa di giovedì. In una decina di minuti riesce ad entrare, parla con il medico e si fa visitare; alle 15.47 paga la prestazione e se ne va. È da qui che di Silvia non si sa davvero nulla, e per le altre valutazioni ci si deve basare su valutazioni e testimonianze. Secondo le notizie in possesso di RietiLife, i resti degli indumenti ritrovati, sarebbero gli stessi che le persone del centro medico di via Salaria per L’Aquila le vedono addosso il giorno della visita.

Silvia, insomma, potrebbe essere morta già il giovedì, dopo la visita. Perché da lì, segni inconfutabili di Silvia (e non della sua auto) non ce ne sono. Ma per mano di chi, eventualmente, la 77enne è morta, perché e dove? È tornata a Cerchiara e dopo esser rientrata si è accorta di qualcosa che non andava, lasciando il telefono sul tavolo, silenzioso (magari messo in muto per la visita), per andare a vedere se fosse accaduto qualcosa e lì aggredita brutalmente? Domande che devono considerare anche la circostanza del cancello ritrovato aperto (assieme a granaio e rimessa dell’auto, inconsueto per la metodicità della donna) da Leonino e da Valerio, che di fatto la cerca sabato e lancia l’allarme nel tardo pomeriggio. Cosa cercava chi eventualmente è entrato in quella casa? Soldi? Che appunto non sono stati mai ritrovati in quantità. Si tratta di una persona conosciuta o di uno sconosciuto magari convinto che la donna fosse ricca e che in casa sicuramente non ci fosse nessuno? Il giallo, ruota tutto qui.

Nel frattempo, mercoledì, sono stati disposti altri accertamenti sull’auto per capire se sia stata Silvia oppure no a guidare, per ultima, l’auto.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

Print Friendly, PDF & Email