(ma.gri e ch.di.) C’è stato oggi l’esame sui resti ossei attribuiti a Silvia Cipriani – la 77enne reatina scomparsa a fine luglio – ritrovati a Montenero nel bosco. L’anatomopatologo Luigi Cipolloni – per conto della Procura che indaga per omicidio colposo – ha effettuato tutte le analisi del caso, tra cui il prelievo di materiale organico per l’esame del Dna e per avere certezza che quelle ossa siano di Silvia Cipriani. Ci vorranno diversi giorni, anche tre mesi, per il risultato completo a disposizione del pm. L’esame sui resti, sommato a quanto trovato nell’auto e nelle abitazioni che frequentava la donna, saranno dirimenti per le indagini.
La Vita in Diretta su RaiUno ha intervistato la moglie di Valerio Cipriani, il nipote di Silvia, che risulta indagato per la morte della zia: “Sono provata, soprattutto per Valerio che piange tutto il giorno – dice al microfono di Lucilla Masucci, Tamara Nobili, ultimamente più restia a parlare alle telecamere – è difficile non far passare tutto a nostro figlio. Non ci aspettavamo l’accusa nei confronti di Valerio, ha sempre protetto sua zia, non le avrebbe mai fatto male perché era la parente più prossima che aveva. Quello che lo ferisce di più è il fatto di immaginare sua zia sola perché non era lì a proteggerla. Mio marito non c’entra, non ne ho mai avuto dubbi, mio marito è un gigante buono”.
“A questo punto pensiamo tutto – dice Nobili sulla morte di Silvia Cipriani – come ritratto l’idea di una disgrazia, di un incidente, non posso non credere ora che qualcuno possa averle fatto del male pensando che fosse ricca. Che io sappia non c’è un tesoretto, ma non posso escludere nulla. Ho appreso dopo che aveva un libretto. Escludo sia stato mio marito. Silvia era generosa con noi, ci voleva donare la casa di Rieti. Non c’era bisogno di ucciderla. Ci avrebbe donato qualsiasi cosa. Ci chiediamo ci possa averle fatto male e perché? Faccio un appello: chiunque sappia qualcosa, lo comunichi agli avvocati o alla Polizia”.
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