(di Christian Diociaiuti) L’ennesima morte bianca, sul lavoro, e un padre che muore, giovane, lasciando una comunità sgomenta. Poggio Bustone è nel dolore per la morte di Adrian Petroiou, l’operaio 32enne vittima di un incidente mentre lavorava alla Ricostruzione ad Arquata del Tronto. Adrian era “pojano” a tutti gli effetti: era arrivato da tanti anni dalla Romania e si era legato molto al paese, tanto da partecipare anche alle manifestazioni religiose e agli eventi poggiani. Petroiu lascia la moglie e due figli di 6 anni e 12 anni, oltre a un paese intero che lo aveva accolto. “Una tragedia immane che ci ha colpito tutti. L’Amministrazione Comunale tutta si unisce al dolore dei familiari e di tutta la popolazione per una scomparsa prematura e che lascia senza parole. Siamo scioccati” fanno sapere a RietiLife dal Comune di Poggio Bustone.
Adrian viene ricordato come un amico della comunità e in particolare del gruppo di coetanei, i trentenni poggiani: “Ha sempre risposto alle iniziative sociali, sempre in prima linea – raccontano ancora da Poggio Bustone – la popolazione è scioccata, una morte che non ci spieghiamo”. Petroiu lavorava da poco più di un mese per una ditta edile del nord Italia con appalti nelle Ricostruzione. Per tanti anni si era fatto conoscere per aver lavorato in un negozio di zootecnica e agricoltura ai piedi di Poggio Bustone. “Era entusiasta di questo nuovo lavoro, anche se dispiaciuto per aver lasciato quello vecchio – ricordano – ma era davvero contento di iniziare una nuova avventura”.
Per la morte di Adrian Petroiu, riporta Ansa, la Procura di Ascoli aprirà un’inchiesta per omicidio colposo, procedendo al momento contro ignoti e domani disporrà accertamenti medico legali per individuare l’esatta causa del decesso. Petroiu lavorava per conto di una ditta del nord Italia, impegnata a posizionare una rete di contenimento su un costone lungo la Sp 20 di Arquata, in località Colle. Improvvisamente l’operaio ha perso l’equilibrio ed è caduto a terra da un’altezza non particolarmente eccessiva, ma con lui è precipitato anche il palo di sostegno che stava posizionando e che lo ha colpito in pieno petto. Secondo le primissime osservazioni, la causa della morte sarebbe riconducibile proprio allo schiacciamento del torace. A nulla sono serviti i tentativi di salvargli la vita messi in atto dai sanitari del 118 intervenuti insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri. Inizialmente si era parlato anche di un altro operaio ferito, ma in realtà si tratta di un collega della vittima che non è rimasto coinvolto, ma ha avuto un malore dopo l’incidente. I militari dell’Arma hanno immediatamente avviato le indagini, sentendo gli altri operai presenti al momento del grave incidente.
“Era arrivato in Italia per un futuro migliore. Ma a trentadue anni la sua vita si è spezzata ad Arquata del Tronto. L’incidente mortale che ieri ha coinvolto il nostro concittadino di Poggio Bustone è l’ennesimo lutto che colpisce e scuote le nostre coscienze” dicono i segretari di Cgil Cisl e Uil, che si uniscono ad altri messaggi di cordoglio, tra cui quello del Commissario della Ricostruzione. “Alla magistratura il compito di fare chiarezza e individuare le responsabilità – dicono i sindacalisti – ma purtroppo l’esperienza ci fa dire che dietro ogni sciagura il più delle volte c’è sempre un dispositivo di sicurezza che non ha funzionato. E’ sulla sicurezza nel lavoro che il Paese deve compiere un salto di qualità assicurando alle lavoratrici e lavoratori il necessario benessere perché si lavora per vivere non per morire”.
Per le esequie del 32enne ci sarà attendere l’esame autoptico e le scelte della famiglia, presente in Italia.
Foto: RietiLife ©