Sabato 15 ottobre l’Abbazia di San Salvatore maggiore di Concerviano rivivrà per un giorno i fasti del luogo di studio, come lo è stata fino agli anni ’50 del secolo scorso. Per volere del sindaco Pierluigi Buzzi, e in onore del padre Damiano, anche lui sindaco per molti anni di Concerviano che volle il restauro dell’Abbazia, il Comitato provinciale dello Istituto per lo studio del Risorgimento italiano ha organizzato convegno di studi storici dedicato alle tracce dei cippi di confine tra lo Stato pontificio ed il Regno delle due Sicilie esistenti in molti comuni della provincia di Rieti lungo la fascia di territorio che collega Leonessa a Rieti, e da qui prosegue fino a Nespolo, che hanno avuto valore di confine di stato fino alla unificazione d’Italia del 1861.
Alla iniziativa hanno collaborato anche l’Associazione culturale reatina Domenico Petrini, la Sezione di Rieti della ANVRG e la Biblioteca Museo “Angelo di Mario” di Vallecupola. Ma la cosa più importante è coinvolgimento degli Istituti scolastici comprensivi del Velino attraverso la II classe della scuola media di Cittaducale-Santa Rufina che ha realizzato un documentario sull’argomento che sarà proiettato durante i lavori, e quelli di Rieti Marconi- Sacchetti Sassetti e Giovanni Pascoli che parteciperanno al convegno con insegnanti ed alunni.
Il convegno vanta un parterre di studiosi iscritti e no all’Istituto Storico del Risorgimento, che dal 2017, sotto la guida dell’avv. Gianfranco Paris che ne è il direttore, opera attivamente per approfondire i fatti avvenuti nel nostro territorio e nella città di Rieti che non a caso si fregia del titolo di Città del Risorgimento. Si tratta di Antonio Farinelli, Emanuela Rizza, Giuseppe Ranucci, Gregorio Gumina, Luciano Bonventre. Questi ultimi tre abitanti nel Cicolano e nella Valle del Turano, territori dei quali sono attenti osservatori e studiosi.
Foto: RietiLife ©