Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(di Martina Grillotti) Una ricostruzione in ritardo, quasi ferma e un borgo fantasma che stenta ancora a tornare alla vita a sei anni dal sisma del Centro Italia: stiamo parlando di Accumoli. RietiLife, con fotografi e operatori video, si è recata nel comune duramente colpito la notte del 24 agosto 2016.
Quello che abbiamo trovato è un borgo fantasma, in cui la vita si è fermata con la scossa (magnitudo 6.0 delle 3.36) che ha fatto registrare 299 vittime nel Centro Italia. Dopo tanto dolore, dopo aver visto portare via solo pochissime macerie, i cittadini hanno riposto speranza nella ricostruzione che avrebbe dovuto – almeno teoricamente – restituirgli la propria casa, il proprio lavoro, la propria socialità. Oggi quella speranza è ancora infranta: piazze vuote dove c’erano case, impalcature immobili, cartelli e muri crollati con effetti personali ancora fermi all’interno delle poche case che le scosse non hanno del tutto buttato giù. Dimenticare quei tragici giorni è impossibile e sperare non è più così facile.
Sì, perché la speranza di tornare a vedere questi borghi splendere come in passato è ferma come quella ricostruzione tanto promessa e mai arrivata se non da quei pochi, per lo più privati, che hanno voluto crederci e che, per farlo, si sono rimboccati le maniche. Accumoli non esiste più, è un paese inaccessibile, ancora chiuso in zona rossa, la distruzione si nota solo percorrendo la SS4. E ora? Non ci resta che ricordare e aspettare che si facciano passi in avanti perché la vita torni a sorridere anche qui.