“‘Repetita juvant’ dicevano i latini e l’Azienda, visto quanto dichiarato dalla consigliera Lidia Nobili sul Pronto Soccorso di Rieti, prova a ripetere quanto già affermato in più occasioni, partendo da quanto accaduto lo scorso 29 settembre quando, all’ennesimo concorso pubblico (il quinto in 3 anni, oltre ai 12 avvisi pubblici espletati) bandito dalla Asl di Rieti per cinque posti da dirigente medico a tempo indeterminato, si è presentato un solo professionista” è quanto precisa in una nota la Asl di Rieti in merito all’attacco del consigliere Lidia Nobili (Leggi).
“Le ragioni le ha ben spiegate nelle settimane scorse il Direttore della struttura d’emergenza Flavio Mancini – continua la nota dell’Azienda Sanitaria – in una lettera aperta, dichiarazioni che forse sono sfuggite alla consigliera Nobili visto quanto dichiarato, come pure il fatto che i pazienti in Pronto Soccorso non sono “parcheggiati solo con un ago inserito in un braccio” ma presi in carico dalla struttura e curati dai sanitari che vi operano con passione e dedizione. Presso i Pronto Soccorso il personale sanitario lavora a ritmi che non tutti riescono a sostenere e in alcune occasioni sono costretti a fare i conti con persone che non vogliono comprendere che a tali strutture, che non sono ambulatori, si accede per codice di gravità e che i pazienti più gravi hanno la priorità su tutti gli altri”.
“Infine una considerazione sulla medicina territoriale su cui da tempo stiamo lavorando potenziandola: basta fare una semplice comparazione tra la rete di servizi attivati negli ultimi anni (nonostante il Sisma e l’emergenza Covid-19) e quella tessuta negli anni in cui la Nobili sedeva in consiglio regionale. Una comparazione che possiamo dettagliare, dati alla mano, e fornire alla consigliera senza indugio alcuno” conclude Asl.
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