Anche Don Valerio Shango – direttore dell’Ufficio diocesano Problemi Sociali e Lavoro di Rieti – intervistato da RaiUno per La Vita in Diretta si è espresso sul caso Silvia Cipriani: “Io all’incidente non ci ho mai creduto, questo è un grande depistaggio. Una donna che parte da qui (da Rieti, ndr) percorre la Salaria per Roma, da lì esce e finisce in una strada così isolata, no. La macchina lì non c’era, perché dalla fine di luglio che la gente gira in questi boschi non si ritrovava niente? È da escludere. Questa donna è stata ammazzata da qualche parte nel nostro territorio, ci deve essere un basista che conosce questa cosa e che ha orchestrato tutto ma non è una sola persona, come ha fatto altrimenti a scappare da quel posto? Ci deve essere almeno un’altra macchina. Il grande quesito è chi e perché ha fatto del male a Silvia, si parla del movente economico, c’è tanta violenza che ha tirato fuori questa pandemia, ma arrivare ad ammazzare una persona e ad occultarne il cadavere”.
Oltre a questo Don Valerio Shango aggiunge un appello ai reatini: “Al di là di tutto quello che a me dispiace di più è l’omertà che c’è intorno a questa storia, la gente ha paura di parlare ma chi sa qualcosa, chi ha visto qualcosa o sentito anche solo un rumore, anche solo dentro ad una cantina, deve dirlo. Chi sa parli”.
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