“La Regione Lazio ha accolto le nostre rivendicazioni sulla stabilizzazione dei precari e la reinternalizzazione dei servizi ‘core’ in sanità. L’accordo di oggi è un primo importante risultato della mobilitazione dei lavoratori, ma noi non molliamo: sospendiamo lo stato di agitazione in attesa dell’incontro sull’attuazione dell’intesa che si terrà il 15 settembre. Vogliamo che si concretizzano le assunzioni necessarie a far funzionare il servizio sanitario regionale”. Così Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini – segretari generali di categoria Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio, Uil Fpl Roma e Lazio – dopo che questa mattina l’Assessorato alla Salute e la Direzione Regionale della Regione Lazio hanno sottoscritto con i sindacati impegni precisi per dare seguito alle intese del 18 febbraio e 22 aprile 2022 sul potenziamento dei servizi alla salute.
“Abbiamo ottenuto un calendario definito per dare certezza e valore all’impegno e alla professionalità di tutti i lavoratori precari e atipici in forza alla sanità. Nello specifico l’accordo prevede che le aziende sanitarie e ospedaliere assicurino entro il 30 settembre 2022 le procedure di stabilizzazione di tutti coloro che matureranno i requisiti ex legge Madia, prevedendo la trasformazione del rapporto da tempo determinato a indeterminato a decorrere dalla data di maturazione dei requisiti stessi”, spiegano i segretari regionali di categoria. “Contestualmente, a partire dal 1° settembre prossimo e per concludersi entro il 30 novembre, attraverso un avviso unico per ogni profilo e per ogni azienda, dovranno essere messi in atto i percorsi di stabilizzazione dei precari con requisiti ex L. 234/21 art. 1 comma 268 Lett.B (legge di Bilancio 2022) maturati al 30 giugno 2022”.
“E poi c’è l’impegno della Regione a riportare all’interno delle aziende i servizi ‘core’ precedentemente esternalizzati, quelli cioè che interessano il personale sanitario, con requisiti definiti dalla stessa legge di Bilancio 2022 Lett. C dell’art. 1 comma 268, per i quali è prevista la riserva del 50% per i lavoratori in servizio. E’ un punto importante su cui terremo alta l’attenzione e verificheremo che le aziende trasmettano tempestivamente alla Regione il calendario di reinternalizzazione come previsto dall’accordo di febbraio scorso recepito dalla determina regionale”, proseguono Cenciarelli, Chierchia e Bernardini, che aggiungono: “Abbiamo infine ribadito la necessità di superare i vincoli imposti dal governo centrale rispetto ai tetti di spesa, fissati ai livelli del 2004 sottratti dell’1,4%, per le assunzioni di personale”.
“Non ci stancheremo mai di ripeterlo: senza un investimento vero che superi i limiti ragionieristici che hanno finora indebolito il sistema sanitario, senza nuove assunzioni, senza un piano di reclutamento che copra il saldo drammaticamente negativo del turnover negli ultimi decenni, non si riusciranno a garantire cure e assistenza ai cittadini”, concludono i sindacalisti. “Ora, dopo aver sospeso lo stato di agitazione, vigileremo affinché la Regione sia conseguente rispetto agli impegni presi. E proseguiremo, già dal prossimo incontro calendarizzato per il 15 settembre, la nostra battaglia per la sicurezza della salute delle persone. Priorità assoluta: assumere personale in tutti i profili”.
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