Nel magnifico borgo di Castelnuovo di Farfa, conosciuto per la qualità dell’olio e la bellezza del suo Museo, delle fresche Gole del Farfa, dei palazzi storici, del gustoso cibo e dell’accoglienza riservata ai turisti torna, dopo due anni di triste pandemia, una magnifica estate di spettacoli e di eventi per grandi e piccini, che avranno luogo nella suggestiva piazza comunale affacciata sull’Abbazia di Farfa. E tornerà, speriamo tutti, la vita nei borghi della Sabina e la speranza.
Le manifestazioni avranno inizio mercoledì sera 3 agosto ore 21.00 con il Gran Varietà di Didi e Carlotta. Giovedì 4 agosto alle ore 21.30 sarà la volta del teatro in piazza con lo spettacolo “Come Dante può salvarti la vita”. Venerdì 5 agosto sempre alle 21.30 una bella serata di musica e di allegria sotto il cielo stellato della Sabina con il ritorno dell’Orchestra Paradise di Mosetti e Pasquini.
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Domenica 7 agosto la banda musicale di Poggio Nativo e il coro del borgo allieteranno la giornata dedicata alla Madonna degli Angeli e a uno speciale saluto di benvenuto che il Sindaco Luca Zonetti e il sacerdote Don Florent, assieme ai cittadini, riserveranno al nuovo parroco, Don Nikodia.
Domenica 14 agosto grande festa finale organizzata dal Sindaco che per ora resta una “sorpresa”. Merita di essere conosciuto e visitato questo piccolo borgo sabino di Castelnuovo di Farfa, in provincia di Rieti, a 60 km circa da Roma, ricco di storia e di bellezze artistiche e naturali. “Via dalle città nei borghi storici c’è il nostro futuro” ha sostenuto l’architetto e urbanista Stefano Boeri. E Castelnuovo di Farfa ha molto da offrire alle famiglie e a tutte le persone in cerca di tradizioni, cultura, storia, natura, olio genuino, cibi gustosi e una vita tranquilla. Speriamo che gli spettacoli organizzati dal Sindaco, con la preziosa collaborazione di giovani e anziani, possano far rivivere ai cittadini i ricordi dei momenti felici e dei successi del paese, allo scopo di far crescere la consapevolezza dell’importanza di vivere in una piccola comunità, come quella di Castelnuovo di Farfa, abitato da poco più di mille persone, perché quello fa unico un questo borgo in tutto il mondo è la sua comunità, la sua storia, la memoria collettiva dei fatti avvenuti nel corso del tempo. Le persone che ci sono nate e ci sono rimaste. Quelle che sono andate via, ma tornano ogni anno. Le persone che ci sono venute ad abitare per vacanza o per sempre.
“Vivere in una comunità – ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa pensarsi dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, com’è giusto, per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.
Speriamo che la comunità di Castelnuovo di Farfa riesca a “riannodare il suo filo”, facendo suo il messaggio di Maria Lai, la grande artista sarda contemporanea scomparsa nel 2013, che ha vissuto e lavorato nel paese oltre vent’anni fa per arricchire il Museo dell’Olio con le sue straordinarie opere. L’artista un giorno legò tra di loro, con un nastro azzurro, tutte le case del suo paese, Ulassai, per evidenziare il bisogno di “ricucire il mondo”, per affermare la necessità della cultura della riconciliazione. Un importante messaggio per le piccole comunità, come quelle dei paesi reatini: riconciliarsi, ovvero mettere fine alle ostilità e riprendere buoni rapporti tra le persone, che è forse una delle leve per risolvere i problemi della vita contemporanea, perché “con l’odio non si semina niente”.
(di Giuseppe Manzo)
Foto: RietiLife ©