(di Martina Grillotti) Un’offerta formativa migliorata per la Sabina Universitas: il futuro è tracciato – dopo anni complicati – e passa da Palazzo Aluffi. Con la nuova sede in centro (che è già operativa), via anche ai nuovi corsi che saranno attivati a partire dal nuovo anno accademico offrendo agli studenti, che sceglieranno Rieti per la propria formazione, la possibilità di una scelta più ampia e variegata. Nel pomeriggio di oggi, dopo l’Assemblea dei Soci, per l’approvazione del Bilancio 2020-2021, il Presidente della Sabina Universitas, Antonio D’Onofrio, ha esposto il progetto di sviluppo dell’università reatina per gli anni futuri: “Ecco il nostro modo per rispondere al meglio a tutte le nuove esigenze degli studenti e della città” ha detto il presidente D’Onofrio spiegando che per Rieti ci sono a disposizione quasi 30 milioni di euro per il potenziamento dell’offerta formativa”.
“Arriveranno molti fondi per l’istruzione – ha detto D’Onofrio – 10 milioni per un bando regionale a cui partecipano Tuscia e Sapienza insieme che prevede una sede propria a Rieti, a questo si aggiunge più che il raddoppio dei corsi tra 2023 e 2024: ingegneria in italiano, un corso di economia circolare e il raddoppio dei corsi che riguardano l’ambito medico. C’è anche un bando di ulteriori 5 milioni di euro. In totale stiamo parlando – ha detto D’Onofrio – di quasi 30 milioni di euro che arriveranno a Rieti nei prossimi 2 anni, quindi anche Rieti avrà una università vera e propria come le altre province del Lazio. Inoltre tutti i soci hanno deciso di reinvestire nel Consorzio. Avendo le due università – Tuscia e Sapienza – una sede a Rieti, avranno anche personale proprio e quindi molto probabilmente nel 2023 avremo molta più disponibilità quanto a Consorzio. Arriveranno circa il quadruplo degli studenti che ci sono oggi”.
“Alcuni corsi partiranno a settembre altri il settembre 2023, questa è la più bella notizia che abbiamo per la città – ha commentato il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi – stiamo lavorando per un’offerta migliore per gli studenti e in generale per tutta la città. Già dall’esercizio 2022 avremo una solidità diversa”. “Il messaggio più importante è di fatto che ormai la presenza dell’università a Rieti in maniera più grande in termini di corsi di laurea esistenti è svincolata dall’esistenza del consorzio, ora dobbiamo reinventare il consorzio in termini di aiuto. Possiamo dire in maniera diretta che Rieti ha una propria università e ora dobbiamo proiettare il consorzio nell’ottica della formazione, senza fare concorrenza ad altri progetti gia avviati e finanziati” ha aggiunto il presidente della Provincia, Mariano Calisse. “La Fondazione farà la propria parte dal punto di vista di idee e collaborazioni” ha detto il presidente della Fondazione Varrone, Mauro Trilli.
Foto: Gianluca VANNICELLI ©