(r.l.) È subito polemica per la nomina di Letizia Rosati ad assessore alla Cultura. Arrivata terza nella lista a sostegno di Sinibaldi #IoCiSto, per completare le quote rosa in Giunta ha “superato” anche Roberto Donati che era davanti come preferenze e ha preso le deleghe a Cultura, Scuola e Università. Quanto accadde alcuni anni fa (leggi), però, non è stato dimenticato: le sue parole su gay e pedofili del 2019 ora riaffiorano sui social e nelle dichiarazioni del mondo Lgbt.
“Oggi è stata nominata dal neo sindaco di Rieti, di centro destra, Assessora alla Cultura e Scuola Letizia Rosati, che da consigliera comunale paragonò il Pride alla pedofilia – dichiara Fabrizio Marrazzo, Portavoce Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale – Riteniamo inaccettabile la sua nomina a qualsiasi incarico istituzionale, e come se oggi per la comunità nera od ebraica nominassero un assessore antisemita o razzista. Peraltro è assurdo che una candidata non eletta che ha preso 200 voti contro i 330 di Domenico di Cesare, nostro referente di Partito Gay LGBT+ , capolista di SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà, che è stato il più votato del polo progressista, possa imporre nelle istituzioni le sue idee medievali. Invito gli eletti della coalizione Progressista, presente in consiglio comunale a chiedere in massa le dimissioni della Assessora Rosati – dichiara Domenico di Cesare, referente di Partito Gay LGBT+ e capolista SiAmo Rieti, Ambiente, Diritti, Solidarietà – purtroppo la sua nomina dimostra che una coalizione con FDI e Lega è in antitesi con i diritti delle persone LGBT+”.
Più soft la reazione di SìAmo Rieti, la lista di Domenico Di Cesare, campione di preferenze ma senza essere eletto (sosteneva Simone Petrangeli): “Leggiamo della nuova Giunta della città di Rieti e, augurandole buon lavoro per i prossimi cinque anni, non possiamo non manifestare la nostra perplessità per i nomi scelti nei vari assessorati. La nostra lista durante la campagna elettorale ha parlato della città che vogliamo: accogliente, inclusiva, interculturale, laica e che promuove i diritti. Le scelte fatte dal neo-sindaco Sinibaldi sono chiare e, con coerenza, le nomine sono conseguenza della schiacciante vittoria della destra locale. Detto ciò, noi di SìAmo Rieti continueremo a dare voce alle tante identità, ancor più nelle scuole, che vorranno esprimersi per quello che sono e che vogliono essere. Le cittadine e i cittadini di Rieti, se da una parte hanno dato mandato alle destre e alla neo-assessora che ha paragonato l’omosessualità alla pedofilia (seppur non risultata eletta), dall’altra hanno premiato come più votato delle dieci liste di centro sinistra e del terzo polo, un gay dichiarato, esponente della comunità LGBT+. Ringraziamo tutte le persone che ci hanno sostenuto, confermando che il nostro impegno continuerà, per dare voce ai diritti e per costruire un città che sia davvero di tutte e tutti”.
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