L’Arma dei Carabinieri di Rieti commemora il Carabiniere Sabatino Sgavicchia, nato a Belmonte Sabino il 3 aprile 1899 e ucciso il 25 giugno 1922 a Pergola (PU) nel corso degli scontri di piazza fra sovversivi di opposte fazioni politiche.
Fin dal gennaio del 1922 a Pergola si erano verificati pericolosi e quotidiani incidenti ma, nel pomeriggio del 25 giugno, la situazione precipitò e, per questo, fu richiesto l’intervento in forze dei Carabinieri della locale Stazione.
Per sedare gli animi si portò sul posto, unitamente ad un altro parigrado, il Carabiniere SGAVICCHIA che fu subito aggredito da un facinoroso. Dopo la colluttazione fisica i due giunsero allo scontro armato; il Carabiniere SGAVICCHIA colpì a morte il sovversivo ma subito dopo venne a sua volta attinto da un colpo di pistola al cuore sparato da un altro manifestante.
Il Carabiniere Sabatino Sgavicchia è l’ennesimo esempio del tributo di sangue che l’Arma dei Carabinieri, spesso con i suoi più giovani militari, ha pagato nei momenti più duri e difficili della storia del nostro paese.
Le spoglie del militare giacciono nella Cappella dei Caduti per la Patria nel cimitero di Pergola (PU) e a Lui è intitolata la locale Stazione Carabinieri che ospita, nel suo atrio, un busto in bronzo con l’epigrafe che racconta le Sue gesta.
Anche presso il Comando Provinciale Carabinieri di Rieti è esposto un busto realizzato nel 1933 dallo scultore reatino Cristo Giordano Nicoletti; l’opera è stata rinvenuta nel 1982 dal Maggiore Goffredo Grossi, Presidente della Sezione di Rieti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e restaurata nel 2021, di sua iniziativa, dal Brigadiere Mauro Amedei (nella foto), addetto alla Sezione personale dell’Ufficio Comando del Comando Provinciale.
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