Penne nere ad Amatrice. Migliaia di alpini provenienti da ogni parte d’Italia hanno sfilato domenica mattina per la città, accolti da una popolazione festante nel segno della solidarietà. Solidarietà è stato, infatti, il motto della due giorni, iniziata sabato, organizzata dall’ A.N.A, sezione Abruzzi e dal gruppo di Amatrice “Bucci Giuseppe”. Tricolori ovunque hanno abbracciato le penne nere. Il corteo è partito dal Campo sportivo, ha proseguito lungo la Statale 260 Picente, il viale P. Minozzi e si è concluso presso il piazzale Campo Anpass.
Alla testa le insegne del Comune e una rappresentanza dell’Amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Cortellesi, insieme al vice sindaco Roberto Serafini, Fabio D’Angelo (responsabile Ana di Amatrice) e altri consiglieri comunali. Il sindaco, nel suo saluto, ha avuto modo di ribadire concetti già espressi all’inizio della due giorni: “La vostra presenza è per noi motivo di conforto e riscatto. Conforto per ciò che siete, siete stati, la vostra storia parla chiaro, e per ciò che sarete sempre. E riscatto, perché come comunità dobbiamo risollevarci e ripartire. L’Italia e l’Europa, nel momento in cui venti di guerra si stanno riaffacciando pericolosamente, hanno bisogno di pace, prosperità e concordia. Valori che non si costruiscono senza sacrifici anonimi e disinteressati. Senza eroi del quotidiano, e voi siete gli eroi del quotidiano. Voi Alpini siete esempio vivente di patriottismo, solidarietà e amore per il prossimo. Alpini non si smette mai, si è a vita, è una missione. Grazie per esserci”.
E’ stato un programma ricco di eventi e iniziative. Il sabato con la deposizione di una corona di alloro presso il monumento alle vittime del terremoto (parco Don Minozzi) e con un interessante convegno storico-culturale (“Amatrice tra le due guerre, l’opera di Don Minozzi nel contesto post-bellico”), con interventi di Don Savino D’Amelio e gli esperti Paolo Plini e Giulio Anniballi. Oggetto delle loro relazioni, “La nascita dell’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia”, “Dalle case del soldato alle case degli orfani”, “Le opere pubbliche e il contesto territoriale” e infine, “Dalle ceneri del Don Minozzi alla Casa del Futuro”. Al termine dell’incontro pubblico c’è stato un concerto musicale. La domenica è iniziata con l’alzabandiera al monumento dedicato alle vittime del terremoto. E dopo la sfilata, il saluto delle autorità presenti e il concerto della banda, l’immancabile degustazione dei piatti tipici del territorio.
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