Progetto SAI Sabina, si chiude evento “Nelle Scarpe dell’Altro”

La bambina vestita di giallo è la protagonista di una foto, divenuta virale in seguito all’arrivo in Europa di molti rifugiati afghani, dopo il ritorno al potere dei talebani a Kabul, il 15 agosto del 2021.

Questa foto è diventata il pretesto per chiedere agli studenti dell’Istituto Comprensivo F. Ulivi di Poggio Moiano, di partecipare ad un concorso epistolare, alla conclusione di un progetto formativo, denominato “Nelle scarpe dell’altro”, proposto alle scuole del territorio dal Progetto SAI Sabina, gestito dall’Unione dei Comuni Alta Sabina.

Quella che potete leggere è la “lettera” scaturita dagli elaborati dei partecipanti al concorso, una lettera unica che contiene alcune delle frasi più belle prodotte dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado coinvolte nel progetto. La premiazione ha avuto luogo il 29 maggio scorso, presso il Teatro Comunale Vicolo Primo di Poggio Moiano.

 

Cara bambina vestita di giallo,

io non ti conosco, ma mi sembri molto simpatica, penso che sei stata molto fortunata a metterti in salvo dai Talebani, che sono molto pericolosi. Nella foto vedo che sgambetti e sei vestita di giallo, come un raggio di sole, appena arrivata da una terra complicata, insieme a centinaia di altre persone. I colori dei tuoi vestiti ricordano i fiori che in un inverno freddo e turbolento appassiscono e in un’estate calda e soleggiata risbocciano e cercano un’estate migliore.   

Spero che questa lettera ti possa arrivare un giorno e che la potrai leggere, magari quando sarai più grande, in modo da capirne bene le parole e il loro significato. Visto che sei nuova qui ti volevo scrivere per illustrarti come sarà la vita in Italia. All’inizio ti sembrerà tutto diverso dal tuo paese, ma vedrai nessuno ti prenderà in giro e troverai subito degli amici. Ora che sei qui ti assicuro tutti i diritti che prima in Afghanistan non potevi avere. La nostra costituzione è a parer mio perfetta, contiene anche l’articolo 10 che ti garantisce il diritto di asilo, potrà darti tutta la felicità, tu cercala, è un dono così prezioso!

Penso che tu sia molto coraggiosa, ma volevo comunque raccomandarti alcune cose, in modo che tu possa sentirti subito a tuo agio. Non rispondere mai male alle maestre, per non prendere una nota, quando prenderai il pullmino stai tranquilla, prendi posto e aspetta la tua fermata. Qui non è tutto rose e fiori, ma ce la caviamo. La tua contentezza negli occhi mi trasmette molta felicità e mi fa capire che incontrerò molti ostacoli e li supererò proprio come hai fatto tu.

Spero che un giorno tu mi possa raccontare quello che hai vissuto, così anche io potrò capire il dolore che hai dovuto sopportare. Non so nemmeno cosa significhi essere costretti ad andare via di casa, lasciare i giochi, sperando che, se un giorno tornerai, nessuno li avrà presi. Spero anche che inizierete ad amare il nostro paese come lo amiamo noi, anche se non è perfetto, perché anche qui ci sono episodi di razzismo e intolleranza, a volte vorrei renderlo migliore.  

Secondo me potresti essere un esempio per tutte le donne del tuo paese e magari quando sarai più grande riuscirai a cambiare le cose, ora sei piccola ma da grande capirai e lotterai.  

Nella tua allegria sembra di vedere il volo di una farfalla.

Ti saluto e ti auguro di essere felice con la tua famiglia e come ci dice Liliana Segre “Siate sempre come una farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”.

Gli studenti dell’Istituto Comprensivo F. Ulivi

Foto: RietiLife ©

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