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Giornata del sollievo, incontro delle associazioni di volontariato: “Così riparte la solidarietà reatina”

Grande ripartenza per il volontariato reatino socio sanitario che si è ritrovato insieme nel week end appena trascorso, nella sala conferenze della Casa di accoglienza dell’Alcli per la XXI Giornata Nazionale del Sollievo promossa dalla Fondazione Gigi Ghirotti con il patrocinio del Ministero della Salute, della Conferenza delle Regioni e della Province autonome. Un pomeriggio che ha mostrato il volto solidaristico di un territorio grazie alle tante associazioni di volontariato che operano con grande spirito di unità e sinergia, condividendo esperienze, obiettivi , iniziative finalizzate a “dare sollievo” e a rimettere la persona malata  al centro. La Giornata si è aperta sulle note di Bach con il trio d’archi “David”  e  i saluti della presidente dell’ALCLI, Santina Proietti alla platea di associazioni di volontariato: “Questa è la Casa di tutti, dobbiamo ripartire tutti insieme, facendo rete e,  rimanendo uniti, potremo essere più efficaci ed incisivi nell’alleviare la sofferenza”.

Accolto con un caloroso applauso l’intervento del presidente Nazionale della Fondazione Gigi Ghirotti, il direttore di TV 2000 Vincenzo Morgante che ha esordito dicendo: “È una gioia essere qui, mi sento a casa. Non era scontato arrivare alla XXI Giornata ; dopo due anni ricominciano a vivere con tante iniziative come questa in tutta Italia”. Il Presidente ha quindi  ripercorso la storia del giornalista de La Stampa, Gigi Ghirotti per poi ricordare tutte le azioni della Fondazione tese alla  diffusione della cultura del Sollievo che hanno coinvolto, oltre al mondo della Sanità  le scuole, le categorie professionali, le amministrazioni dei territori. Particolarmente incisiva e di stimolo  l’azione della Fondazione anche a livello ministeriale e legislativo. A raccontare l’attualità del messaggio di Ghirotti anche il Consigliere nazionale della Fondazione, il Dott. Mario Santarelli: “dalle parole di San Camillo de Lellis – più cuore in quelle mani fratello – si arriva al messaggio di Ghirotti sull’importanza del rapporto medico-paziente,  della formazione del personale, dell’umanizzazione delle strutture sanitarie che cosi come sono state pensate nel passato, spesso tendono  ‘mortificare’ il paziente nel corpo e nello spirito”. Da qui l’esigenza di una partecipazione, nella fase di progettazione, anche da chi li andrà ad ‘abitare’, cioè operatori e pazienti.

“La spiritualità ce  l’abbiamo tutti ed è diversa dalla religione – ha detto  Don Fabrizio Borrello, Direttore della Caritas – il sollievo ha una dimensione etica, lo sentiamo nella nostra coscienza, siamo spinti a dare sollievo. Qual è il nostro concetto di persona? Per Gesù è tutto, contro le leggi del tempo, curò una persona di sabato. Occorre donare qualcosa di sé, qualcosa che è in noi ed imparare ad ascoltare veramente”.

A chiudere gli interventi dei relatori,  la Dott.ssa Marianna Brollo che lavora da molti anni presso l’Hospice di Rieti. Ha ribadito che le cure palliative – sono una carezza per chi soffre – , una cura globale che implica necessariamente una equipe multidisciplinare. “Il luogo migliore per fare cure palliative è la casa – afferma la Dott.ssa Brollo – poi l’ambulatorio, l’Hospice e naturalmente l’Ospedale che con l’importante legge 38 si deve dotare di una figura di medico palliativista anche in ambiente ospedaliero. Abbiamo sofferto in pandemia perché ci è mancata la comunicazione come la intendiamo noi e abbiamo bisogno di sanitari formati per dare sollievo e grazie alle legge del dicembre 2021 verrà realizzata la Scuola delle scure palliative e presto avremo degli specializzandi”.

Foto: Alcli ©

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